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29 Apr

RE.SP.I.R.O. il progetto di riqualificazione di uno spazio verde a San Giovanni Rotondo presentato alla prima convention regionale Puglia Capitale Sociale 3.0 a Bari

Legambiente: «Se tutte le città venissero progettate dai bambini e dai diversamente abili avremmo città più sane e funzionali». 

Presentato a Bari il progetto RE.SP.I.R.O. di Legambiente, circolo lo Sperone di San Giovanni Rotondo, finanziato dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Capitale Sociale 3.0, avviso finalizzato allo sviluppo della cittadinanza attiva e alla promozione del welfare di comunità, e cofinanziato dal Comune di San Giovanni Rotondo, Coop. Atena e che coinvolge gli Istituti scolastici, associazioni e numerosi volontari.

 RE.SP.I.R.O. è l’acronimo di Recupero Spazi Inclusivi, di Resilienza e Ospitalità, il progetto è stato pensato in periodo Covid e prevede la rigenerazione e riqualificazione di un’area di 4.000 metri quadrati, nei pressi del Centro Sociale Polivalente “Emma Francavilla”, intitolato alla giovane psicologa sangiovannese morta prematuramente, in via Leandro Giuva, nella prima periferia della città. Le varie fasi dell’intervento sono state illustrate da Gianfranco Pazienza, coordinatore del progetto, nella sala Aldo Moro dell’ Università degli Studi di Bari, ieri, lunedì 29 maggio, durante la prima convention regionale Puglia Capitale Sociale 3.0, organizzata dal Dipartimento Welfare della Regione Puglia alla presenza dell’assessora Rosa Barone. «Abbiamo maturato l’idea del progetto, condivisa con gli studenti, in un periodo drammatico, durante la chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria. Le aspettative non sono solo il coinvolgimento dal basso per la progettazione dell’area in questione, ma anche che questo approccio diventi un metodo per progettare e riqualificare i tanti spazi pubblici presenti nella nostra città oggi lasciati all’incuria.

Un metodo che coinvolga sistematicamente la creatività dei cittadini, dei residenti, degli studenti, di chi abita e vive nei quartieri. È questo il senso del progetto. Abbiamo ricevuto le prime suggestive idee creative dai bambini e dagli ospiti del centro, se tutte le città venissero progettate dai bambini delle scuole e dai diversamente abili avremmo città più sane e funzionali. Avremmo città pensate per migliorare la qualità della vita», ha detto nel suo intervento Gianfranco Pazienza. 

La prima fase del progetto prevede il coinvolgimento di tutti per progettare gli interventi, a partire dai ragazzi che frequentano il centro sociale. Prime importanti indicazioni sono già arrivate dalle scuole con il progetto dell’Istituto Melchionda-De Bonis, suggerimenti come percorsi per amplificare le sensazioni tattili e piste ciclabili. Dopo la prima fase di sensibilizzazione e coinvolgimento, la seconda fase prevede la co-progettazione, le ulteriori fasi del progetto puntano non solo al coinvolgimento dei cittadini ma anche alla cura dello spazio, quando i lavori saranno terminati e consegnati ai ragazzi e all’intero quartiere.  

 Il progetto RE.SP.I.RO. verrà presentato  il prossimo 17 giugno a San Giovanni Rotondo in un incontro pubblico con la presentazione alla città delle prime idee e il confronto con un’esperienza maturata nella città  metropolitana di Milano, condotta con analogo approccio creativo e condiviso per la pianificazione e riqualificazione delle aree residuali e marginali. 

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