A tutti voi il nostro augurio con le parole del nostro amato Padre Pio: la nostra Chiesa festeggia dunque, quest’oggi, la risurrezione di Gesù Cristo, suo sposo e nostro Redentore, e lo festeggia non coi sentimenti del mondo, ma con quelli degni di una sposa santissima, la quale vuole rimunerati i sacrifici che il suo sposo divino ha fatto per tutta l’umanità.
Siamo alla Pasqua di Risurrezione, la festa delle feste per noi cristiani. È un punto di riferimento stabile, sicuro, la roccia su cui scorre l’acqua della storia, che raccoglie avvenimenti belli e altri brutti.
La liturgia ogni anno, con ritmo incessante, presenta sempre uguale il mistero della passione, morte e risurrezione del nostro Signore Gesù. È il cuore della nostra fede che attraversa e intreccia lo scorrere della storia con i suoi cambiamenti, le sue evoluzioni.
La storia scorre, ma il Vangelo è lo stesso attraverso i secoli, anche se variano i contesti culturali e i luoghi in cui viene annunciato. E spetta a noi tornare alle sorgenti della nostra fede e dire in modo nuovo il Vangelo al mondo d’oggi. Questo è anche l’impegno del Sinodo diocesano che stiamo vivendo.
Oggi sono molti i motivi di preoccupazione: sentiamo ancora forte sulle nostre esistenze l’esperienza drammatica di una pandemia che ha investito il mondo intero; stiamo seguendo con apprensione la tragedia della guerra in Ucraina, con le sue conseguenze sul piano degli equilibri mondiali e la possibilità di evoluzioni catastrofiche. Una guerra che si affianca a tanti – troppi – conflitti e atrocità sparsi nel mondo. C’è poi il fenomeno delle migrazioni: migliaia e migliaia di persone che si spostano quotidianamente in cerca di una vita migliore – scappando da situazioni di sfruttamento, guerre, violenze – e affrontano viaggi rischiosi e insidiosi, per alcuni purtroppo con esiti fatali. Ci sono emergenze ambientali e questioni etiche che interpellano il nostro agire, le nostre scelte e il nostro cammino verso il futuro.
Ciascuno di noi ha poi le proprie fatiche e difficoltà che toccano le sfere della vita quotidiana: famiglia, lavoro, salute, relazioni…
In questo scorrere della storia e del tempo, la Pasqua di Risurrezione rimane stabile, il Vangelo che annuncia la Salvezza è lo stesso di sempre e ci ricorda che nelle difficoltà della nostra storia, noi ci affidiamo e ci appoggiamo sulla presenza del Signore, che è la nostra speranza e la nostra roccia di salvezza.
Una speranza vera, concreta, che non ci porta a disimpegnarci, ma ci invita ad avere il coraggio e l’energia per poter affrontare e combattere tutto ciò che rende poco dignitosa la vita degli uomini e delle donne di oggi, e per guardare a un futuro migliore.
Buona Pasqua a tutti voi, con l’augurio che nel ritmo del tempo, possiate trovare energia e forza da questo appuntamento stabile, che fedelmente ritorna ogni anno – la Pasqua – e possiate trasmettere e donare la speranza a quanti attorno a voi vivono fatiche e difficoltà.
Buona Pasqua da Sangiovannirotondofree
+ Claudio Cipolla, vescovo