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29 Mar

Torna l’evento food più importante del Gargano “Grani Futuri 2023”

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Dopo la tappa asiatica di novembre 2022 in Giappone, torniamo a impastare nella Puglia garganica : GRANI FUTURI…

IL 6 e 7 MAGGIO 2023 in località …

“E’ nella terra che il futuro affonda le sue radici”
Gli agricoltori vendevano grano duro sul Tavoliere e tenevano per il Gargano il grano tenero, facendone il protagonista della propria cucina.
Facendone, soprattutto, Pane. Era anche il paese dell’acqua.

Ogni casa aveva un pozzo, nella dote matrimoniale era addirittura prevista una “lopa” (raffio), per recuperare il secchio caduto nel pozzo.
Ecco perché San Marco in Lamis, paese peraltro ricco di pozzi e mulini, contava negli anni ‘50 ventidue forni comuni, il più grande dei quali accoglieva centodue “parrozze” (pagnotte), il corrispettivo di oltre nove quintali di pane.

C’era una “terra del fuori”, quella dei campi, dell’agricoltura. Era la terra dei contadini che, nei campi, lavoravano per l’intera settimana. Era la terra degli uomini.
L’uomo preferiva che la donna non lavorasse in campagna; la immaginava a casa, ad accudire desco e bambini.

C’era quindi una “terra del dentro”, quella del paese, delle case. In quella terra del dentro c’erano i Forni.
Il forno era una possibilità per la donna di lavorare, garantendo il proprio contributo economico alla famiglia e anche la propria presenza quotidiana in casa.
Il lavoro nei forni era storicamente un mestiere femminile a San Marco in Lamis.

La Furnara (Fornaia) era la terra nella quale quel pane nasceva.
Era Lei, padrona del Forno o semplice ragazza di bottega, la protagonista di un mondo altrove maschile e che invece a San Marco in Lamis incarnava il potente concetto del femmineo.
E il forno diventava una casa allargata, che si riempiva di storie, di anime, di canti e di riti.

C’erano le Donne. Era Terra al Femminile.

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