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04 Oct

Enogastronomia, con il QR Code il cibo promuove il turismo

Da oggi grazie ad un QR Code chi acquista un prodotto agroalimentare riceve informazioni sulle sue origini, con lo scopo di stimolarlo a visitare il territorio di provenienza. Un progetto ambizioso, portato avanti dalla Startup pugliese Localtourism.it.

L’enogastronomia italiana detiene il record europeo di imprese che operano nel settore del turismo enogastronomico. Nel biennio 2019-2021 infatti sono passate da 337.610 unità del 2019 a 339.772 unità del 2021, confermando il processo di evoluzione delle eccellenze italiane. Questo il dato che emerge dal “Rapporto 2022 del Turismo Enogastronomico italiano” curato da Roberta Garibaldi Ceo Enit e vicepresidente dell’Ocse, docente presso l’Università degli Studi di Bergamo, esperta di turismo e cultura nonché autrice di numerosi libri e saggi.

Per questo in Puglia si punta sempre più  all’innovazione dei processi, che potrebbe rappresentare la vera chiave di volta nel settore enogastronomico, culturale e turistico esperienziale.

Infatti la Puglia è la regione in cui si sta diffondendo sempre più il progetto di Localtourism.it, un’idea che punta a trasformare il prodotto enogastronomico in biglietto da visita del territorio attraverso l’uso della IoT (Internet of Things) applicato alle etichette dei prodotti ed al loro packaging.

L’Iot, infatti, consente di aggiungere maggiore comunicazione agli oggetti comuni come bottiglie, barattoli e contenitori vari. Localtourism.it, pertanto, è una piattaforma digitale nella quale le aziende enogastronomiche si valorizzano, insieme al loro territorio, mettendo in rete i prodotti, la cultura e il turismo esperienziale di quella terra.

Tutto ciò diventa possibile attraverso la scannerizzazione di un QR-Code posto sull’etichetta del prodotto, che permette di entrare nella piattaforma digitale dove il consumatore trova: i dati dell’azienda che lo produce e commercializza, le attrazioni turistiche e la storia del territorio di provenienza.

Al momento il progetto ha dato vita a 132 milioni di unità prodotte che parlano di aree ben specifiche della Puglia e che invertono il paradigma del Made in Italy, con l’obiettivo di trasformare il consumatore in un potenziale turista del territorio.

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