PANTHEON DEL GARGANOBIFRONTE:
Un moderno Giano Bifronte ‘spunta’ nel comune più piccolo del Gargano, Rignano Garganico: è l’ultima opera di Alessandro Tricarico Rosario Nido
Colui che presiede a tutti gli inizi.Protettore dei luoghi inaccessibili, dei cancelli, delle scale, dei passaggi, dei recinti e delle porte, con i due volti che guardano a ciò che è stato e ciò che sarà.Divinità dotata di vista pantotenica ma volutamente qui rappresentato con gli occhi chiusi, in segno di resa nei confronti di un presente atroce, superficiale e ostaggio di giudizi intrisi di perfidia.
Come se Bifronte sospirasse chiudendo gli occhi, concentrandosi su cosa è davvero importante, sperando di non farsi trafiggere da quello che Calvino chiamava “roveto di pupille pungenti”.Rignano è legata a questa divinità nel suo etimo, si pensa infatti che il suo nome derivi da “Ara Jani”: Altare di Giano.
Questo è il secondo di una serie di templi dedicati a divinità nostrane, semidei con pregi e difetti umani ma ammantati da un’aura di misticismo.I luoghi scelti sono fuori dalle rotte turistiche, posti bellissimi che purtroppo sono poco conosciuti ai più. Tutti situati sul Gargano, promontorio sacro di natura e terra di miti e leggende.
Questo tempio si trova sul lato est del borgo antico di Rignano Garganico, il consiglio è quello di cercarlo e perdersi nelle sue bellissime stradine.