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20 Apr

Il vino “Rosso Libero – Michele Cianci” sbarca al Vinitaly di Verona

Il bacco di Cerignola realizzato sul bene confiscato alla mafia sarà presentato lunedì 11 aprile

“Rosso Libero – Michele Cianci” sbarca al Vinitaly. Il vino realizzato sul bene confiscato alla mafia in agro di Cerignola ed intitolato alla giovane vittima della criminalità, sarà presente alla 54° edizione del Salone Internazionale dei vini e distillati in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022. In particolare, “Rosso Libero – Michele Cianci” sarà ospitato presso il Padiglione 10 Stand D2 messo a disposizione dalla Cia-Agricoltori Italiani che nello spazio espositivo attenderà operatori commerciali, nazionali e stranieri.

Lunedì 11 aprile, a partire dalle ore 10.30, il vino sarà presentato al pubblico e ai buyer presenti nell’ambito di un incontro sul tema dell’agricoltura sociale e biologica. Nell’occasione, sarà possibile degustare “Rosso Libero – Michele Cianci” e conoscere la sua storia, il suo percorso, il sogno di un riscatto sociale che oggi coinvolge diverse persone impegnate nell’attività di cura e raccolta dei terreni situati in contrada San Giovanni in Zezza gestiti dall’ATS “Le terre di Peppino Di Vittorio” composta dalle cooperative sociali Altereco (ente capofila), Medtraining ed il Centro di Servizio al Volontariato di Foggia nell’ambito del progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare”, vincitore dell'”Avviso Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano” della Regione Puglia. 

Dai grappoli raccolti e liberati dalla mafia, già presenti nel terreno al momento della confisca, l’ats porta avanti un percorso di agricoltura sociale che punta a favorire una piena inclusione socio-occupazionale di migranti tolti dalle maglie del caporalato, persone che vengono dal circuito della giustizia riparativa, ex-detenuti. Al Vinitaly di Verona, dunque, la memoria di Michele Cianci continuerà a camminare, a testimoniare l’importanza della legalità, della cultura dell’antimafia, dell’impegno civile. Così come sarà possibile raccontare le storie di Silvio, Pasquale, Mamadou che attraverso il lavoro in agricoltura stanno riassaporando “il fresco profumo della libertà”, del lavoro regolare, dei diritti riconquistati.

Michele Cianci era un commerciante di Cerignola. Fu ucciso la sera del 2 dicembre 1991 per essersi opposto ad un tentativo di rapina. Attraverso l’operato dell’ATS “Le terre di Peppino Di Vittorio” un luogo simbolo del potere criminale si sta trasformando in avamposto di legalità, di economia sostenibile, di sviluppo, di antimafia. 

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