L’uscita del libro “La neve cade ancora” di Toni Augello ha riacceso i riflettori su un mestiere scomparso: quello degli stipaneve. Lo stesso autore ne aveva già scritto dieci anni fa con il suo primo romanzo, “Il mercante del freddo”. Entrambi ambientati a San Giovanni Rotondo, in uno dei periodi più controversi della storia contemporanea, l’Unità d’Italia.
I due romanzi d’avventura si basano su fatti storici realmente accaduti. Le vicende dei protagonisti sono strettamente legate al contesto sociale, economico e politico del tempo. “La neve cade ancora” è il sequel del “Il mercante del freddo”.
L’interesse crescente verso l’ultima pubblicazione ha spinto l’autore a ripubblicare il primo romanzo per riproporlo al pubblico in una versione aggiornata. Anche questa volta ha fatto affidamento sul talento di Donato Turano per l’illustrazione di copertina e sull’esperienza di “Back to the future” di Massimo Ciuffreda e Paolo Bitondi per la pubblicazione su Amazon KDP, dove è possibile reperirlo da oggi, qui.
Se i fatti narrati ne “La neve cade ancora” si svolgono tra il 1860 e il 1861, quelli de “Il mercante del freddo” prendono le mosse dal 1857. Ferdinando II di Borbone è ancora il padrone incontrastato del Mezzogiorno.
Mentre nel resto della penisola soffia forte il vento del Risorgimento, il Re delle Due Sicilie è chiuso tra le mura della sua reggia in una politica assolutista e conservatrice, che ne determinerà la fine ingloriosa.
Mastro Damù e Nanni neanche si conoscono. Ma si ritroveranno presto l’uno accanto all’altro. Prima tra le neviere della montagna garganica, a condividere l’asprezza dell’inverno. Poi, alla “Porta della neve”, per la commercializzazione del ghiaccio in estate. Entrambi ignari che nel volgere di pochissimo tempo tutto cambierà per sempre.
Toni Augello è formatore e consulente di digital storytelling. Insegna digital marketing presso la Dot Academy di Milano e gli ITS Puglia. Appassionato di storia, cultura e innovazione sociale, da dodici anni è direttore artistico dei Laboratori Urbani Artefacendo di San Giovanni Rotondo. Qui sono nati progetti come la scuola di musica “Novecento”, il laboratorio “Colto e mangiato”, la call for mapping di cervelli in fuga “Capitanata Chiama”, il laboratorio di startup “Missione Futuro”, il “Coworking Artefacendo”, la web school “InnovAttiva” e CHIP, il micro festival di innovazione sociale, diventato poi itinerante.
Segue una nostra intervista esclusiva all’autore.
Come nasce la tua passione per la scrittura?
Nasce di lunedì, durante il liceo. Giuro! Tutti i santi lunedì mi prendeva questo misto di malinconia, timore, speranza che si mescolava con la voglia di fare qualcosa di importante per me stesso e per gli altri. Ho iniziato a scrivere così. Prima sul mio diario, poi su quello degli amici di classe (come mi hanno ricordato loro stessi, in questi giorni). Successivamente sono nate poesie e canzoni. Scrivere mi aiutava a capire chi ero, da dove venivo e dove volevo andare. E lo fa ancora adesso.
Quanto ami il mondo delle parole?
Il mondo delle parole mi ha sempre affascinato. Scrivere non è semplice. È una sfida continua con se stessi. Un gioco di equilibrio tra l’importanza del messaggio che vuoi trasmettere e la necessità di dargli la forma migliore. Per quanto mi riguarda, un esercizio, un lavoro di lima, senza soluzione di continuità. Sarei capace di modificare la stessa frase all’infinito. Un lavoro affascinante e appassionante proprio perché non si finisce mai di imparare e di migliorare.
Come ti sei imbattuto nella storia degli stipaneve?
In forza di un fatto del tutto casuale. Era il 2003, l’anno in cui mi sarei laureato in Giurisprudenza. Il prof della tesi mi invitò a fare una ricerca nell’archivio comunale della mia città. Quello che mi parve un compito rognoso (avrebbe diluito i tempi della stesura), si rivelò uno dei più bei regali che abbia mai ricevuto. In archivio rinvenni un documento che attirò la mia attenzione: un contratto d’appalto per la vendita della neve. Ne venne fuori una tesi straordinaria. Mentre la scrivevo alcuni personaggi avevano preso a scorrazzare liberamente nella mia immaginazione. “Incastrarli” in un romanzo (“Il mercante del freddo”) fu sostanzialmente un modo per “liberarmene”! Tuttavia fu una gestazione lunga, dettata dal fatto che non mi decisi subito, e iniziai a scriverlo senza fretta, nei ritagli di tempo. Un po’ quello che è successo anche per la “Neve cade ancora”.
Quindi se “Il mercante del freddo” è uscito nel 2011 e “La neve cade ancora” nel 2021, per un eventuale terzo atto dobbiamo aspettare il 2031?
Ahahah!!! Difficile fare pronostici con un autore del genere! Vi confesso che qualche pagina l’ho già scritta. Ho anche in mente il titolo del “terzo atto”. Il punto dolente resta la mia velocità nello sviluppare il plot narrativo. Non vi nascondo che i tanti imput che sto ricevendo dai lettori in questi giorni sono una spinta potente per me. Ma non faccio pronostici. Cercherò di fare del mio meglio. Scrivere mi fa stare bene. Dovremmo avere sempre il coraggio di non rinunciare alle cose che ci fanno stare bene.
Ok! Nel frattempo dove possiamo acquistare i tuoi libri?
I libri si possono acquistare solo su Amazon. La pandemia purtroppo ha rallentato i meccanismi dell’editoria per gli autori emergenti. Con il mio editor avevamo raggiunto una buona casa editrice, prima che si fermasse tutto. Il rischio era quello di aspettare ancora diversi anni per pubblicare una storia pronta da tempo. Le storie non nascono per rimanere chiuse nei cassetti, ma per esser raccontate! Amazon mi ha offerto un’alternativa. Io l’ho colta consapevolmente. Mettendomi in gioco conoscendone i limiti e i rischi. Ma anche felice del fatto che non verranno stampate copie se non quelle ordinate, con riduzione sull’impatto ambientale dovuto al consumo di carta, acqua, energia.
Quindi grazie a Toni Augello un Natale con la neve?
In ogni caso, poi, la gente sai che cosa vuole… Io sono d’accordo con Vasco. La gente, in fondo, vuole Natale con la neve! Oggi non nevica più come un tempo. È sotto gli occhi di tutti. Se un libro (o due!) riescono a farci recuperare un po’ di magia credo che male non faccia. Buone feste e buone letture a tutti gli amici di San Giovanni Rotondo Free!!!
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Toni Augello, project manager Laboratori Urbani ArtefacendoWeb marketing manager & digital strategist InnovAttiva CEO Coworking Artefacendo – Founder Colto e mangiatoMobile +39.366.9404991 Linkedin – Facebook