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25 Apr

Origini e significato della festa di tutti i Santi

Il 1° novembre cade la festività cristiana di Tutti i Santi, ormai popolarmente conosciuta come il giorno di Ognissanti, che celebra la gloria di tutti i santi, anche quelli non canonizzati. Nel calendario liturgico è riconosciuta come Solennità di tutti i Santi, ed è una festa di precetto, ovvero una di quelle che i fedeli sono tenuti ad osservare come per la messa della domenica.

Di origini antichissime, per alcuni studiosi questa ricorrenza sembra affondare le radici perfino nel paganesimo, con la festa di Samhain, il capodanno celtico, in cui i morti potevano tornare in visita nei luoghi che avevano frequentato e venivano così festeggiati dai vivi che li volevano onorare e ricordare. Un aspetto che sarebbe stato mantenuto con la Commemorazione dei defunti, che cade il 2 novembre. Anche se le motivazioni di tale pensiero sono solide, altri pareri discordanti arrivano facendo notare che i festeggiamenti per Tutti i Santi cadevano in giorni ben diversi, in base al paese in cui venivano celebrati e solo da quando, molto più avanti, è diventata festa di precetto, si è vista stabilire nella giornata del 1° novembre, oltre a far notare che se Tutti i Santi è molto antica e appare in epoche pagane, la Commemorazione dei defunti inizia ad essere celebrata solo nel 998.

Di sicuro abbiamo testimonianze che fanno risalire le commemorazioni dei santi martiri almeno al IV secolo, come riporta Giovanni Crisostomo in una sua omelia (la settantaquattresima). Mentre è il 13 maggio il giorno in cui viene collocata questa festa da Sant’Efrem il Siro, nel 373. Questa data coinciderebbe con la festa romana per l’anniversario della Dedicatio Sanctae Marie ad Martyres, ovvero del giorno in cui il Pantheon divenne una chiesa dedicata alla Vergine Maria e a tutti i martiri. Per alcuni studiosi è proprio da questa festa che potrebbe derivare la celebrazione di Tutti i Santi.  Poi, solo nel 835, con un decreto emesso da papa Gregorio IV, il 1° novembre divenne festa di precetto, data scelta da papa Gregorio III, circa un secolo prima, per far cadere l’anniversario della consacrazione  di una cappella a San Pietro alle reliquie “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”.

Nel giorno di Tutti i Santi la chiesa ci ripropone il brano delle Beatitudini, proprio per celebrare la vera strada verso la santità, come viene insegnata da Gesù Cristo. Vengono glorificati tutti i santi che sono in cielo: martiri, angeli, confessori e vergini. Oltre alla vasta schiera dei santi noti, non bisogna dimenticare coloro di cui non si conoscono nomi e virtù, ma che con la loro vita sono stati un esempio di buona cristianità. Citando le parole dell’evangelista S. Giovanni, dobbiamo anche ricordare quelli “che nessuno può contare, di tutte le genti, tribù e popoli e lingue che stanno davanti al trono e davanti all’Agnello, rivestiti di bianche vesti, con le palme nelle mani”. Ecco chi viene festeggiato e ricordato con la celebrazione di Tutti i Santi.

fonte vaticano.com

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