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26 Apr

La festa di tutti i Santi

Un mese che iniziamo con il ricordo della morte e dei nostri defunti, anche se di fatto inizia non con la commemorazione dei fedeli defunti – il giorno 2 –, ma con la gioiosa celebrazione di tutti i santi, il giorno 1. Ciò significa che anteponiamo la vita alla morte; la vita in Dio, in cielo, di quanti si sono aperti, nella vita e nella morte, alla sua bontà e alla sua misericordia, nella fede, nella speranza e nell’amore.

Le due celebrazioni ci pongono davanti al mistero della morte e ci invitano a rinnovare la nostra fede e la nostra speranza nella vita eterna.

Nella festa di Tutti i Santi celebriamo i meriti di tutti i santi, il che significa soprattutto celebrare i doni di Dio, le meraviglie che Dio ha operato nella vita di queste persone, la loro risposta alla grazia di Dio, il fatto che seguire Cristo con tutte le conseguenze è possibile.

Una moltitudine immensa di santi canonizzati e di altri non canonizzati. Sono arrivati alla pienezza che Dio vuole per tutti. Celebriamo e ricordiamo anche la chiamata universale alla santità che ci rivolge il Signore: “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 48).

Nella festa dei defunti, la Chiesa ci invita a pregare per tutti i defunti, non solo per quelli della nostra famiglia o per i più cari, ma per tutti, soprattutto quelli che nessuno ricorda.

L’abitudine di pregare per i defunti è antica come la Chiesa, ma la festa liturgica risale al 2 novembre 998, quando venne istituita da Sant’Odilone, monaco benedettino e quinto abate di Cluny, nel sud della Francia.

Roma adottò questa pratica nel XIV secolo, e la festa si diffuse in tutta la Chiesa. In questo giorno commemoriamo il mistero della Resurrezione di Cristo che apre a tutti la via della resurrezione futura.

In questi giorni, una delle nostre tradizioni più radicate è la visita ai cimiteri per andare a trovare i familiari defunti. Momento di preghiera, momento per ricordare i cari che ci hanno lasciato, momento di riunione familiare.

… molte le tradizioni che si ravvivano in questi giorni …

Queste tradizioni si vedono da qualche tempo invase da quelle provenienti da altri luoghi, rese popolari dal cinema e dalla televisione e che sembrano intrise di superficialità e consumismo.

Non è mia intenzione sminuirle, ma sarebbe un peccato che un approccio puramente ludico tra lo scherzo e il terrore a base di teschi, streghe, fantasmi e altro finisse per alterare le tradizioni secolari della nostra terra, più basate sulla convivenza e sull’incontro di festa con la famiglia e i propri cari, nella preghiera per i nostri defunti e nella contemplazione di Dio, il Santo, che ci chiama alla perfezione.

 

di Josep Àngel Saiz Meneses, vescovo di Terrassa (Spagna)

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