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23 Nov

COME RICONOSCERE UNA RICHIESTA DI AIUTO CONTRO LE VIOLENZE DOMESTICHE.NASCE UN GESTO INTERNAZIONALE.

AVV. Nicola Morcaldi

In tempi di pandemia le violenze nei confronti delle donne e in particolare attinenti alla sfera domestica hanno subìto un incremento esponenziale a causa della convivenza forzata con i propri “partner” durante i lunghi periodi di lockdown. Una situazione, questa, che ha reso ancor più difficoltoso effettuare una richiesta di aiuto a causa del controllo costante che gli aggressori potevano porre in essere sulle proprie vittime.

Secondo una recente indagine condotta dall’ISTAT in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità sul tema delle richieste di aiuto effettuate durante la pandemia, è emerso come nel 2020 queste siano aumentate del 79.5% rispetto all’anno precedente, passando così dalle 8.427 chiamate dell’anno 2019 alle 15.128 del 2020.

In particolare le richieste di aiuto rilevanti ai fini statistici fanno riferimento alle telefonate pervenute al “Numero anti violenza e stalking” 1522.

Alcuni mesi fa ha colpito la storia di una ragazza vittima di violenza domestica la quale per porre fine alla condotta violenta del proprio aggressore e allertare le forze dell’ordine simulò una telefonata per ordinare una pizza, ma telefonando al locale comando di polizia (il video dell’accaduto è facilmente reperibile sul web). Gli agenti notando da subito la strana condotta della ragazza riuscirono a raggiungere l’abitazione di questa e a metterla in salvo dal proprio aggressore.

Tale vicenda, come tante altre, ha scosso logicamente tutto il mondo e ha dato un significativo input all’idea di adottare a livello universale un modo semplice e chiaro, un gesto da fare con la mano, per far comprendere al proprio interlocutore che si è vittima di violenza domestica e si sta chiedendo aiuto, ma per un qualche motivo si è impossibilitati a farlo in altri modi (perché ad esempio il partner è dietro di noi e potrebbe sentire).

Per comprendere l’utilità del metodo basti immaginare di vedersi rivolgere tale gesto in webcam dalla collega con cui stiamo effettuando una videochiamata di lavoro.

Da qui l’idea di una fondazione canadese (Canadian Women’s Foundation) di introdurre un segnale di aiuto a livello globale, il cosiddetto il #SignalForHelp, successivamente riconosciuto da oltre 40 organizzazioni in Canada e negli Stati Uniti come strumento utile per aiutare a combattere il fenomeno della violenza domestica.

Il segnale di aiuto consiste in 2 atti:

– Mostrare la mano aperta col palmo rivolto verso il proprio interlocutore, ma con il pollice chiuso verso il palmo;

– Successivamente chiudere le restanti quattro dita, formando un pugno. Ripetere il gesto più volte.

Pertanto se doveste vedervi rivolgere questo strano segno o saluto sarebbe opportuno allertare immediatamente le forze dell’ordine o chiamare il 1522. Ciò vuol dire che quella persona è vittima di violenza domestica ma è impossibilitata a chiedere aiuto e sta chiedendo che siate voi a farlo al posto suo.

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