“Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi” (Sal 117)
Il GRAZIE di Don Danilo Martino
Parole di stupore queste! Parole di chi ha visto l’azione di Dio compiersi nella storia. Ed anche oggi, qui, davanti ai nostri occhi un’ulteriore meraviglia si è compiuta: Iddio ha guardato la sua Chiesa, l’ha amata, ed ha scelto per lei un nuovo ministro.
Se la scelta di Dio è caduta su di me, se oggi sono io la meraviglia che Dio ha operato davanti agli occhi del suo popolo, lo devo esclusivamente al suo amore che, lungo tutta la mia esistenza, mi ha raggiunto un’infinità di volte per mezzo di ciascuno di voi.Allora per me, oggi, rendere grazie a Dio lo si fa rendendo grazie a quanti ho incontrato nella mia vita, a quanti con la loro storia sono indissolubilmente legati alla mia storia.
Se le premesse sono queste è facile capire da chi iniziare: dai miei genitori. Inizio da loro perché sono loro che hanno saputo prendere l’amore che Dio ha dato ad entrambi e con esso ci ha fatto il battito del mio cuore, dandomi così la vita. L’hanno saputo fare per ben due volte, per me e, prima di me, per mio fratello a cui rivolgo il mio “grazie” per la cura che ha da sempre avuto nei miei confronti, per l’affetto e la stima che ci lega.
Per voi 3, mamma, papà ed Alessio, sarebbe troppo lunga, infinita, la litania di “grazie” che dovrei rivolgervi per tutto quello che avete fatto per me in questi 27 anni… solo di sopportazione!!!!Questa famiglia insieme a quella allargata dei nonni, degli zii e dei cugini, mi ha sempre circondato dell’affetto che ogni bambino merita e di cui ha bisogno, mi ha educato al senso del dovere e della giustizia e mi ha introdotto alla fede in Dio.
Da una famiglia ad un’altra. Da un grembo ad un altro. Come non ricordarmi di lei, tanto cara a chi in essa è nato e cresciuto alla vita e alla fede, da essa ha ricevuto l’annuncio della salvezza e i Sacramenti della fede, e con essa si nutrito tante volte alla mensa della Parola e dell’Eucarestia. La mia benedizione a te, comunità della Chiesa Matrice! Di te ho amato ed amo ogni pietra ed ogni volto.
Grazie a te mi sono innamorato della bellezza del Dio della Liturgia e della bellezza del Dio che è nell’uomo.In te ho trovato modelli di sacerdoti santi e felici la cui vita è stata d’attrazione per me, giovane ministrante alla ricerca del proprio posto nel mondo.Per questo ringrazio Don Giovanni per l’affetto e la stima che mi ha sempre dimostrato, per l’esempio di mitezza, umiltà e generosità che da oltre 13 anni ci sta offrendo.
Permettetemi anche un grazie ad alcuni amici, fratelli maggiori, prima che confratelli poiché li ho conosciuti quando erano ancora seminaristi: Don Michele Cocomazzi, Don Matteo Merla e Don Giovanni Antonacci: gli ultimi preti di San Giovanni Rotondo! Forse non gli ho mai detto quanto siano importanti e significativi per me: davvero, siete una fonte di ispirazione… oltre che di tante risate!!!!
Voglio rendere grazie anche per le care Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, presenza discreta, costante ed importante per la nostra parrocchia. Voglio ricordare ed anche ringraziare in modo speciale la cara Sr. Grazia che dal cielo mi accompagna e intercede presso Dio per la sua cara parrocchia di San Leonardo.
Dovrei a questo punto nominare e ringraziare personalmente tutti coloro che in questi anni ho incontrato fra le mura della parrocchia, ma comprendete bene quanto questo sarebbe lungo – e non esente da lacrime: ciascuno di voi sa’ cosa ci lega, ciascuno sa’ cosa ho nel cuore per sé. Tra voi ci sono molti che considero ed amo come figli e figlie e molti che sono per me e mi amano come padri e madri: la mia vita la voglio spendere per voi, per cercare di corrispondere al grande dono che siete stati e siete per me.
Continuo con il ringraziare Don Gianni, rettore del Seminario Regionale, e in lui tutti i presbiteri che in questi anni hanno curato la mia formazione, in modo particolare Mons. Renna, rettore per i primi anni a Molfetta, Don Lorenzo Cangiulli, Don Luigi Rubino, Don Francesco Nigro e Don Mimmo Basile.
Restiamo nel seminario. Un saluto anche a tutti i compagni di corso che, seppure fisicamente assenti, sono vicini con la spirito: a voi il mio grazie per la vostra amicizia, importante vento di novità nella mia vita.Un ringraziamento anche ai nostri seminaristi che, dopo aver un po’ sofferto per non aver avuto la gioia di essere presenti alle altre 3 ordinazioni, oggi sono riusciti ad esserci per rendere bella la liturgia col loro servizio.
Coraggio, ragazzi, il Signore Risorto vi ama e vi attira a sé… vi aspettiamo, ora tocca a voi, voi siete i prossimi!!!Seminaristi, Ordinazioni… è arrivato il loro momento: Angelo, Giovanni, Nicola, i 4 dell’apocalisse! È bello vedere come non sia più possibile conoscere uno di noi e non conoscere, anche solo di sfuggita, anche gli altri 3; testimonianza del profondo affetto e stima che ci legano. Lo dico al plurale: SIAMO certi di poter contare sempre uno sull’atro, per qualsiasi difficoltà o bisogno.
Non manco di ringraziare anche tutti i presbiteri che in questi anni mi hanno edificato con il loro esempio di vita veramente evangelica e con l’affetto della loro fraternità, specialmente durante gli anni di formazione in seminario.
Un filiale ringraziamento a Padre Franco che sin da subito con noi giovani si è mostrato davvero un padre premuroso, pronto all’ascolto e vicino per ogni necessità.
Con lui desidero ringraziare anche Mons. D’Ambrosio, un altro padre, che m’ha preso a cuore e nella preghiera, sin dai primi passi vocazionali.Dovere di carità, a questo punto, è ricordare anche mons. Castoro, esempio di pastore santo, che cera temente dal cielo veglia e protegge la nostra chiesa diocesana, che ha tanto amato in terra.
Siamo in una bella chiesa, capolavoro dell’arte moderna. In questi luoghi mi sono sempre sentito a casa. Certamente perché “ognuno può dire Padre Pio è mio” ma specialmente per la squisita, generosa e sempre pronta ospitalità dei confratelli di San Pio, custodi della sua eredità.
Per tutto questo ringrazio i Frati Minori Cappuccini nelle persone del Rettore Fra Francesco DiLeo e del Guardiano Fra Carlo Laborde e di tanti frati coi quali sono legato con vincoli di amicizia, fraternità e stima. Portate il mio ringraziamento anche al caro concittadino e ministro provinciale Fra Maurizio Placentino, per tutti testimone di evangelica vicinanza e francescana semplicità.
Permettetemi di rivolgere un caro saluto insieme ad un accorato ringraziamento alle Suore Clarisse Cappuccine, presenza discreta ma preziosa per il nostro territorio (ci stanno seguendo e pregando tramite la TV): forse son state poche le occasioni di incontro, ma so bene che da tempo pregano e vegliano sulla mia vocazione come su quella di tutti i sacerdoti della nostra diocesi.
Concludo col dire grazie a quanti hanno lavorato per rendere bella questa celebrazione:i sacristi (in primis la cara Sr. Maria Vittoria), il servizio d’ordine, i cantori del coro cittadino guidati dal Maestro Lino Impagliatelli: a causa della zona rossa non hanno avuto molto tempo per fare le prove…il caro Francesco Cuvino per il servizio fotografico e tutti gli operatori di PadrePioTV che con la loro professionalità, preziosissima in questi tempi difficili, han fatto si che questa celebrazione potesse essere seguita da quanti non hanno potuto esserci.
Infine, desidero ringraziare il nostro Sindaco, il Prof. Michele Crisetti che sin da subito ha assicurato la sua presenza. Non per ultimo in quanto fanalino di coda ma in quanto compendia in sé tutto l’amato popolo di San Giovanni Rotondo a cui, entrambi, ci fregiamo di appartenere.[…]Beh, basta così…
So’ bene che i miei ringraziamenti sono stai rivolti a persone che si sono impegnate per me, che lo hanno fatto perché mi vogliono bene, perché sono per loro un figlio, un amico, un fratello ma era doveroso farlo.
Grazie ancora. E continuate a volermi bene, ad avere pazienza con me per le mie mancanze e soprattutto a starmi accanto con la vostra preghiera e, nel limite del possibile, anche con la vostra presenza: ne ho davvero bisogno. Ho bisogno di voi, di ciascuno di voi!