di Leonardo Ricucci
Abbiamo intervistato Antonio Cascavilla, giovane di San Giovanni Rotondo, collaboratore della nostra testata e aspirante giornalista sportivo.
Antonio scrive anche per alcune testate locali e nazionali come Solofoggia.it e MondoPrimavera.
Ciao Antonio, grazie per la disponibilità ad aver accettato questa intervista. Parlaci di te.
“Ciao e grazie a voi per questa occasione.
Per chi non mi conosce, io sono Antonio Cascavilla, ho 18 anni e sono di San Giovanni Rotondo.
Studio Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Parma.
Il mio sogno è quello di poter un giorno diventare giornalista sportivo.
Da un paio di anni collaboro con Solofoggia.it, testata giornalistica sul Foggia Calcio, quest’estate ho curato alcune interviste per San Giovanni Rotondo Free e da circa una settimana collaboro con MondoPrimavera.
Oltre a questa passione amo la musica e il cibo”.
Da chi e quando nasce la passione per il giornalismo?
“La passione per il giornalismo mi è stata trasmessa da nonno, prof. Antonio Cascavilla. Nonno oltre ad essere professore di matematica e fisica presso l’ITIS Luigi Di Maggio di San Giovanni Rotondo è stato corrispondente dell’ANSA e di altre testate sia locali che nazionali. Seguiva soprattutto gli eventi di cronaca e politica locale.
La passione per lo sport, calcio in primis, nasce quando ero piccolo. Ricordo che seguivo tutte le partite di serie A, avevo come idolo Kakà (e lo è ancora) ed ero tifoso del Milan.
La passione per il giornalismo sportivo nasce quando ho cominciato a giocare alla PlayStation, per essere più precisi, a Fifa. Commentavo le mie partite e alcune volte simulavo anche la diretta gol.
A sedici anni ho cominciato a scrivere per Solofoggia.it. poi è arrivato San Giovanni Rotondo Free e infine la redazione di MondoPrimavera”.
Quali sono state le interviste più importanti?
“Non è facile fare una classifica, non mi piace giudicare una cosa personale, preferisco lasciare questo compito ai lettori. Se proprio devo, cito Francesco Repice, Pepsy Romanoff e Davide Cassani.
Repice perché è uno dei miei radiocronisti sportivi preferiti, Romanoff perché sono molto legato alla musica di Vasco Rossi e Cassani perché è stata la mia prima intervista”.
Hai citato Vasco Rossi. Cosa rappresenta per te?
“Vasco è tutto. È il cantante che ascolto da quando avevo tre anni. Con la sua musica, le sue frasi, la sua forza riesce a darmi la carica giusta ogni giorno”.
Quali sono i progetti per il futuro?
“Ora priorità allo studio. Un domani spero di poter fare della mia passione il mio lavoro”.