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13 Nov

A cento anni dall’Eccidio di San Giovanni Rotondo un libro di Antonio Tedesco

L’ultimo libro di Antonio Tedesco “Fermate i socialisti, il massacro del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo” (Arcadia Edizioni) ricostruisce, grazie ad una grande quantità di documentazione archivistica consultata, il clima sociale e politico di San Giovanni Rotondo nel Primo dopoguerra ed individua i responsabili di quella vicenda che detiene il triste primato nazionale di essere la strage più drammatica del biennio rosso in Italia: ben 14 morti (13 socialisti ed 1 carabiniere) e oltre 80 i feriti, nel giorno dell’insediamento dell’amministrazione socialista che aveva legittimamente vinto le elezioni.

Le dimensioni dell’eccidio del 14 ottobre 1920 sono impressionanti (più vittime dei fatti di Palazzo d’Accursio a Bologna) e nella ricerca di Antonio Tedesco emerge la responsabilità della borghesia della Capitanata e della forza pubblica che si mosse con l’intento di reprimere il movimento socialista nelle aree in cui era maggiormente radicato.

L’eccidio avvenne in una fase in cui in tutto il Paese si erano costituiti dei blocchi d’ordine, composti daagrari, combattenti, mutilati (talvolta sostenuti dai popolari) che si mossero compatti, sostenuti dalle forze dell’ordine, con violenza alle amministrative del 1920. Le stragi furono tantissime in tutte le regioni e quella di San Giovanni Rotondo diede forza allo squadrismo fascista della Capitanata.

Il libro ricostruisce minuziosamente la giornata del 14 ottobre 1920: il corteo festoso dei socialisti, le provocazioni dei combattenti e dei popolari, lo scontro tra socialisti e carabinieri e l’assurda scarica di colpi (oltre 200) dai balconi del Municipio sulla folla inerme.

Le inchieste sull’Eccidio di San Giovanni Rotondo(in primis quella dell’Ispettore Trani), come ha evidenziato l’autore, attribuiscono gravi responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico al Commissario di P.S., il quale, incoraggiato dai combattenti e dai popolari locali (inferociti per la sconfitta elettorale), si preoccupò di impedire con violenza l’ingresso della bandiera rossa in Comune. Un atto simbolico, quello di issare la bandiera rossa, nel mito della rivoluzione russa, pagato caramente dai socialisti sangiovannesi, colpiti alle spalle da una raffica di proiettili. Dopo l’Eccidio furono arrestate decine di socialisti (tra cui Tamburrano e Di Maggio), ma poco tempo dopo furono tutti liberati e prosciolti da ogni accusa (anche dell’uccisione del carabiniere Vito Imbriani).

In un clima dominato dall’odio e dalla violenza i socialisti riuscirono ad eleggere la giunta e il sindaco Luigi Tamburrano (che nel 1948 diventerà senatore socialista) ma dopo pochi mesi una trentina di fascisti, il 15 aprile 1921, occuparono il palazzo Municipale sancendo, con il benestare del Prefetto, la fine dell’amministrazione. Ma le violenze fasciste non si fermarono e tre giorni dopo fu incendiata la Camera del lavoro di San Giovanni Rotondo.

Nel saggio di Antonio Tedesco viene chiarita anche la vicenda sollevata da alcuni parlamentari socialisti sull’esistenza degli Arditi di Cristo e sul presunto coinvolgimento di Padre Pio, il quale invece cercò, come racconta l’autore, di evitare le violenze.

Una vicenda, quella di San Giovanni Rotondo, poco presente sui manuali di storia che invece merita di essere conosciuta e ricordata.

Fermate i socialisti, il massacro del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo”, di Antonio Tedesco, Prefazione di Giuseppe Tamburrano, Introduzione di Romano Bellissima, ARCADIA EDIZIONI (96 Pag., 12€).

Antonio Tedesco(San Giovanni Rotondo, 1982)

Direttore Scientifico della Fondazione Pietro Nenni, scrittore e studioso di Storia Contemporanea. Collabora e scrive su diverse riviste. Tra le sue pubblicazioni: Quella voce fucilata nella piazza (Sudest Edizioni, 2010) Il Partigiano Colorni e il grande sogno europeo (EditoriRiuniti, 2014), Vivà, la figlia di Pietro dalla Resistenza ad Auschwitz (Bibliotheka Edizioni, 2017), Pietro Nenni e la Grande Guerra (Bibliotheka Edizioni, 2018). Con Alessandro Giacone ha curato Anima Socialista, Nenni e Pertini in un carteggio inedito (Arcadia Edizioni, 2020).

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