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21 Nov

Intervista al rapper Freedy Esaies

Intervista a cura di Antonio Cascavilla

Abbiamo intervistato Freedy Esaies, giovane rapper emergente.
Lo scorso 1 settembre 2020 è uscito il suo nuovo singolo dal titolo “Freedy B!tch” prodotto da Nik Bi.
Il 30 settembre, il nostro rapper, aveva pubblicato un altro singolo dal titolo “Epistassi” ma il giorno seguente la canzone è stata cancellata dai vari canali musicali.
Riportiamo di seguito le parole di Freedy ai nostri microfoni.

Ciao Freedy, benvenuto in questa intervista. Parlaci un po’ di te.

“Ciao, grazie a voi per avermi permesso di essere qui, questa è la seconda intervista che faccio in tutta la mia vita”.

Il rap è stato sin da subito il tuo punto di partenza o eri legato ad un altro genere musicale?

“Io ho iniziato ad approcciarmi alla musica fin da piccolo, ricordo che giocavo con mio padre a Guitar Hero, ma iniziai ad approcciarmi seriamente, dal punto di vista tecnico, quindi conoscendo gli spartiti, il solfeggio e tanto altro. Nel 2012, alle medie, entrai nella sezione musicale a Foggia e iniziai a suonare il sassofono, anche se a dirla tutta, non mi piaceva, perché la vedevo come una costrizione, però mi servì. Quindi possiamo dire che, nella mia infanzia sono stato legato inizialmente al genere Rock, poi al Jazz e ora all’Hip Hop, speriamo di non cambiare ancora, altrimenti, è finita”.

Il tuo idolo?

“Il mio idolo, è e rimarrà sempre Eminem, anche perché fu proprio lui a farmi avvicinare al genere, in un momento molto particolare della mia vita, con la canzone “When I’m Gone” e gli sarò sempre grato per avermi saputo dare la forza della quale avevo bisogno. In Italia invece, posso dire che uno dei miei idoli sarà sempre Fabri Fibra, anche se lui, l’ho scoperto un po’ più in ritardo rispetto ad Eminem, però ti posso tranquillamente dire che se tu mi chiedessi:”Qual è l’album migliore del rap italiano”, io ti risponderei:”Tradimento” ad occhi chiusi, perché è un album che io ritengo completo al 100% , a livello di rime, di beat, provocazioni… insomma, se ha fatto arrivare il rap nel mainstream, ci sarà un motivo, ecco”.

Tra gli altri rapper chi ascolti maggiormente?

“Principalmente di italiani ti posso fare nomi come Rancore, Lord Madness, i Dead Poets, Marracash, Mattak e Funky Nano, Mondo Marcio, Vacca, Skioffi, Nayt, insomma ce ne sono davvero molti.
Di americani ti posso citare: Kanye, A$AP Rocky e tutta la Mob, Token, Tech N9ne, Hopsin, Bobby Shmurda, 50 cent, Travis Scott, Lil Wayne, Lil Uzi, Mobb Deep, Naughty By Nature, Triple Six Mafia, Snoop Dogg, Tyler The Creator e la Odd Future, i D12 (ovviamente), Logic, Ca$his (un po’ dimenticato ormai), Schoolboy Q, Slaughter House, MGK, Yelawolf e ancora tanti altri”.

Preferisci la scena rap americana o italiana? Perché?

“Io sinceramente preferisco di gran lunga, la scena americana (penso si sia notato), perché rispetto a quella italiana, è più ampia. Hanno più visioni di uno stesso genere per esempio la Trap che fa Young Thug, non è la Trap che fa Desiigner oppure che fa Chief Keef ok?Loro hanno molteplici suoni e influenze, a differenza nostra, dove ogni pezzo sembra lo stesso per ogni artista, un pezzo di Lazza, potrebbe essere tranquillamente un pezzo di Guè (parlo del Guè di oggi) e tu non sentiresti la differenza tra i due a livello di suoni, temi, rime. Stessa cosa per artisti come Izi, Rkomi e altri. Ora so che mi linceranno vivo, ma di questi artisti non ho nemmeno una canzone sul cellulare per il semplice fatto che sono monotone per me. Per me, uno che a livello di suoni nuova scuola è molto più che valido, è Ketama126, ma perché è completamente diverso da tutti gli altri, ed è innegabile”.

Il 1 settembre 2020 è uscito “Freedy B!tch”. Cosa hai voluto raccontare con questo pezzo?
“Allora, FREEDY B!TCH, principalmente è nato come pezzo omaggio a Bobby Shmurda, infatti il titolo richiama una delle sue hit: “Bobby Bitch” (hit che lo ha portato all’arresto) e doveva essere rilasciato il 1 settembre. Il pezzo principalmente è una banger, è uno di quei pezzi dove voglio dimostrare di saper spaccare sui giochi di parole e a volte anche sul senso delle frasi no? Tipo quando ho fatto il gioco di parole sul KKK, che fatto in un pezzo omaggio ad un rapper nero, è fuori contesto. Ho sempre rispettato Bobby Shmurda, a livello artistico ma non a livello personale, perché comunque era ed è un criminale, ma non capisco il perché in America, ci siano criminali bianchi che hanno fatto cose ben peggiori che sono fuori da un bel po’. Quando ho saputo che addirittura hanno prolungato la sentenza a Bobby fino al 2021, lì ho capito che il sistema era completamente falso. Tenendo conto che, quando è stato arrestato aveva 19 anni come me, nell’ormai lontano 2014 diresti che è davvero troppo”.

Il 30 settembre era uscito il tuo singolo dal titolo “Epistassi”. Cosa volevi raccontare?
“Epistassi è stata prodotta da Nik Bi. Ho scelto questo titolo, perché quel pezzo era di
una certa pressione e avrebbe dato fastidio ai miei bersagli.
L’intro del pezzo, è stato campionato da “Rap In Guerra” di Fabri Fibra, perché sono molto legato a quel pezzo e ho scelto proprio la voce di Fibra, perché lui disse in un’intervista di qualche anno fa che fare il rap crudo come lo faceva lui, era pressoché impossibile ai tempi di oggi a causa di una estrema sensibilità della società odierna. E poi perché calzava a pennello la frase:”Vallo a dire un po’ ai parenti della piccola Lucia” come intro del pezzo che era come per dire:”vai a spiegare loro, perché è successo ciò”. Ricordo che quel giorno, avevo una rabbia dentro non indifferente, vado da Nik in studio che stava lavorando a quel beat, allora gli dico una roba come:”Ehi Nik, questo beat è perfetto, accendi il microfono” e così iniziammo a registrare. Io avevo le lacrime agli occhi perché non sarei mai voluto arrivare a questo, perché questo pezzo è stata la conseguenza di tante mancanze di rispetto da parte di questa “persona” alla quale ho voluto dare sfogo sul microfono, non tenendo conto purtroppo di molte persone e della loro sensibilità , davvero mi dispiace per ciò e per molti amici che ho perso a causa di questo pezzo e di altrettanti che sono stati presi in causa, per colpa mia, quando loro non erano a conoscenza di nulla. È stato un gesto molto impulsivo, egoistico e cattivo, ma ovviamente chi non mi conosce può davvero pensare che io odi le donne o i trans, di cose in giro, se ne sentono ultimamente, ma ovviamente non è così. Io sono per la libertà di espressione, ma soprattutto per la libertà. Alla fine, non è il colore della tua pelle, la tua religione o la tua sessualità a definirti come persona , non ho mai pensato ciò. Io sono amico a chiunque sia fedele, rispettoso, ma soprattutto vero, nei confronti del prossimo”.

La canzone aveva toccato quota seimila visualizzazioni su You Tube. Poi, in meno di un giorno, il singolo è stato cancellato. Come mai questa scelta? Cosa hai pensato nel momento in cui hai preso questa decisione?

“Epistassi, è stato un pezzo che ho scritto pieno di odio nei confronti della persona alla quale, era indirizzato. Io non mi sarei mai aspettato tutto questo impatto mediatico, ammetto di aver usato parole forti, toccando certi temi come la transizione, ma la gente deve comprendere la differenza che c’è tra artista e persona. Io non posso credere che nel 2020 ci siano ancora persone che si scandalizzano per determinate parole in un testo rap, per poi accusarmi di omofobia, misoginia e altre cose varie che non mi si addicono. Quello che vorrei far capire alle persone è che non è che se scrivo di ammazzare mio figlio, poi lo faccio davvero, è un personaggio. In studio, io sono Freedy Esaies, fuori da lì, nella vita reale sono Alfredo Siesto. Ed è una cosa che ancora pochi, comprendono. Ecco perché, ritornando al discorso, preferisco la scena americana, sai quanti artisti hanno scritto robe peggiori e più cruente delle mie? Basta prendere in considerazione tutto il disco GOBLIN di Tyler The Creator o Relapse di Eminem però lì sanno che è tutta scena e solo alcuni si scandalizzano, magari le persone più sensibili perché comunque ognuno ha la propria sensibilità. Penso che se qualcuno trovi la mia musica, offensiva, non sia costretto ad ascoltarla. Perché io mi reputo provocatorio in ciò che faccio e che farò, perché voglio scandalizzare, disturbare, inorridire il mio ascoltatore, ma non solo questo ovviamente.
Per quanto riguarda la cancellazione dopo meno di un giorno, sono stato costretto perché, già per me, non è stato facile registrare un pezzo del genere, specialmente tenendo conto di chi fosse il bersaglio per me e quanto valesse, (altrimenti non ci avrei sprecato mezza rima…) poi, mi è dispiaciuto per molte persone vicine a me, che si sono sentite offese dalle mie rime e in più vedendo che oramai il pezzo avesse superato le seimila visualizzazioni, pensavo potesse bastare così, in modo da non rischiare denunce per diffamazione o altro, anche perché la cover del diss, era una foto che lei mi dedicò più di un anno fa (e tu puoi, immaginare quanto mi ferisse vedere che quella foto piena di amore era diventata quella cover), poi in più ormai il messaggio lo aveva recepito chiaro e forte e non mi andava che il mio singolo con più views fosse il suo diss, le ho già dato fin troppe attenzioni, non le darò altre soddisfazioni”.

Per il futuro hai altri progetti? Qualche anticipazione?

“Sì in futuro arriverà un bel po’ di roba, ti posso dire che stiamo studiando tanto io e Nik e stiamo finendo un pezzo freestyle registrato ancor prima di Epistassi dal titolo:”Rap Fiction”, quindi puoi immaginare”.

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