Un totem all’ingresso di Foggia. Forse il luogo più trafficato da chi ha un legame più o meno stretto con questa città.
Realizzato in ricordo dei 16 braccianti morti due anni fa, con un’immagine che rappresenta l’ultimo gesto che hanno compiuto poco prima di morire.
Oltre 700 pannelli per un totale di quasi 800m2.
Di questa stampa resteranno presto solo pochi brandelli cullati dal vento, proprio come le parole di questa eterna campagna elettorale.
Si dice che “alle cose piace succedere” e, difatti, sono successe. La pioggia prima e il caldo poi ci ha fatto rimandare di un mese i lavori.
In questo mese è successo che il sindaco di questa città, la mia città, sia passato in quota lega nord ed abbia “consegnato nelle mani” del suo capo di partito la suddetta città. La mia città.
E allora anche io, che non sono nessuno, consegno questa città nelle mani spaccate di tutti i braccianti, nelle mani protese delle zingare fuori dai supermercati, in quelle delle puttane sfruttate in via bari e via san severo, che salutano i conducenti e richiamano le auto, a quelle dei barboni che si sfregano l’un l’altra dal freddo fino a consumarsi per cercare un po’ di calore.
La consegno in tutte quelle mani che stringono ancora un briciolo di dignità, nella buona o nella cattiva sorte.
Perchè questa terra appartiene a chi la accarezza e non a chi se ne riempie le tasche per poi tirarla fuori all’occorrenza di comizio in comizio.
Grazie infinite ad Intersos per aver creduto in me e nella mia squadra e per aver contribuito alla realizzazione di quest’opera.
#solobraccia