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29 Mar

A “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo, arriva la carovana di Mask to ride:

3.000 chilometri su e giù per l’Italia per portare in dono 50.000 mascherine 😷 ad Enti che aiutano 🤲🏼 persone con disabilità 👩🏾‍🦼🧑🏼‍🦽

A “Gli Angeli 😇 di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo, arriva la carovana di Mask to ride:
un viaggio all’insegna della voglia di ripartire

Pronti? Ri-partenza … Via!

Arriva martedì 9 giugno mattina alle 9,30, a San Giovanni Rotondo (FG) Mask to ride, la carovana social che sta portando in dono 50.000 mascherine ad oltre 30 strutture che assistono e riabilitano ogni giorno persone con diverse disabilità in tutta Italia.

L’idea, nata dalla collaborazione tra i bellunesi Nicola Barchet di Giesse Risarcimento Danni e Alvaro Dal Farra del team di freestyle motocross DABOOT, si è presto trasformata in un viaggio a tappe partito da Belluno per attraversare 8 regioni e portare in dono, a oltre 30 Enti, ben 50.000 mascherine personalizzate in tre diversi modi, così da agevolare e creare giocosamente un’abitudine ad indossarle anche a persone con disabilità, per le quali avere qualcosa davanti alla bocca non è semplice.

L’aiuto viene esteso anche a familiari e caregiver che quotidianamente affiancano i propri cari all’interno delle strutture.

Uno dei modelli di mascherina è stato pensato e prodotto appositamente per persone con disabilità uditive 🗣🦻🏼: trasparenti davanti alla bocca👄, per poter leggere il labiale.

Martedì 9 alle 9:30 quindi, i 2 furgoni personalizzati che trasportano i 7 membri della carovana faranno tappa al Presidio d’eccellenza “Gli Angeli di Padre Pio” della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, una delle 24 strutture sanitarie di tutta Italia e unica pugliese, ad aver conseguito il prestigioso accreditamento internazionale Joint Comission International (JCI) e di proprietà della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini.

Gli Angeli di Padre Pio è un Presidio Territoriale di Recupero e Riabilitazione Funzionale di soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste che eroga le prestazioni in regime residenziale con 65 posti letto, per utenti adulti e bambini e in regime ambulatoriale/domiciliare che riabilita migliaia di utenti ogni anno.

L’iniziativa sta scatenando grande entusiasmo tra gli ospiti delle varie strutture visitate e un vero e proprio tam tam sui social, con centinaia di condivisioni del suo profilo degli organizzatori che sta documentando ogni giornata di questo viaggio all’insegna della voglia di ripartire.

Dichiarazione del Direttore Sanitario, Dott.ssa Serena Filoni: “Si tratta di una lodevole iniziativa, di un momento di condivisione importante, sia per sottolineare l’importanza dell’utilizzo dei DPI, sia per ritrovare il sorriso partecipativo che fa sempre bene all’umore e, quindi, alla salute. Abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo momenti di paure e incertezze a causa di questa pandemia, vogliamo ritrovare tutte le energie che ci hanno sempre guidato nella nostra straordinaria, ma delicata mission”.

Nel pieno rispetto delle distanze e di tutte le regole imposte in questo particolare momento di “ripartenza”, con la consegna delle mascherine ci sarà anche un momento di particolare emozione grazie a un “piccolo assaggio” di mototerapia 🏍 con Alvaro Dal Farra, che girerà l’intera struttura in sella alla sua moto elettrica donando un momento di svago e grande adrenalina.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’importante contributo di Giesse Risarcimento danni, da sempre attenta alle tematiche sociali, in particolar modo a sostegno di persone con disabilità.

«Quest’anno festeggiamo, oltre ai nostri 25 anni di attività, il grande traguardo dei 50.000 danni risarciti a tutela di qualsiasi cittadino che si ritrova purtroppo coinvolto in un incidente grave e non sa come ottenere giustizia – spiega Nicola Barchet, presidente di Giesse – Per questo abbiamo voluto acquistare altrettante mascherine e portarle in dono a chi, in questo momento di ripartenza, rischia altrimenti di rimanere a volte “dimenticato”».

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