Foto tratta da: http://www.alberghierofiuggi.it/1/10-news/151-bullismo.html
“Etsi coactus, tamen voluit” (Anche se costretto, tuttavia volle )
[Antico brocardo civilistico delle patologie negoziali]
Atteggiamenti biasimevoli dal sapore antico, che si coniugano anche nei tempi moderni, campeggiano oramai da diversi anni su tutti gli organi di informazione sia nazionali che planetari: parliamo del bullismo e del cyberbullismo, ovverosia la sua forma evoluta tramite il web, che specie negli USAsta diventando un fenomeno inquietante per la sua radicata diffusione.
In effetti già dai tempi della scuola, per non dire forse anche dell’asilo, tutti noi abbiamo “incocciato” nel bullo di turno, cioè il compagnetto dispotico (anche in rosa), il quale è un personaggio tipico che accompagna tutte le classi scolastiche dell’evoluzione formativa, sino anche ahinoi in troppi casi, nell’età del lavoro dove si manifesta sempre sotto forma di violenza psicologica, non disdegnando naturalmente quella della coercizione classica, ovvero la fisica (detta anche mobbing sui luoghi lavorativi, o durante l’espletamento della Naja, detto propriamente nonnismo) ed alcuni di loro in seguito, operando un salto qualitativo, si sono dati stabilmente alla vita criminale, facendo cosi della loro “attitudine”, una “occupazione di stampo professionale” ed a tempo pieno.
Dunque la coercizione contro il prossimo uno stile di vita, che nelle regioni meridionali a cagione della storica permanenza di associazioni malavitose organizzate in clan, desta molta più preoccupazione per gli effetti devastanti sul territorio e di riverbero verso le nuove generazioni, le quali in carenza di opportunità lavorative e/o di salde guide familiari, possono divenire facili prede da irrretire nella tela criminale, senza voler alcunchè scagionare lo Stato centrale, da grosse responsabilità omissive.
Un fenomeno quello del bullismo, che negli ultimi anni anche nel Belpaese ha registrato statisticamente numeri preoccupanti, che sono sfociati non più in semplici episodi di prepotenza, ma addirittura costituenti,Otempora ,o mores, in vere e proprie fattispecie penalmente rilevanti, che stanno interessando oramai stabilmente: psicologi, sociologi, politici, oltre ad allarmare gli educatori ed in primis i genitori di vittime e carnefici.
Definizione:
Il bullismo è una forma di comportamento violento e intenzionale, di natura sia fisica sia psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuta nel corso del tempoe attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi.
Il termine è principalmente utilizzato per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolasticie più in generale di contesti sociali riservati ai più giovani. Lo stesso comportamento, o comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nell’ambito delle forze armate. A partire dagli anni 2000, con l’avvento di Internet, si è andato delineando un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyberbullismo.
(Tratto da Wikipedia)
Non potevamo esimerci allora da interpellare un eminente esperto del settore, ossia lo psicoterapeuta Lio Fiorentino, già collaboratore di questo Magazine oltre che di Radio Città 105, con una rassegna settimanale dal nome inequivoco,“Psicologica-Mente”, la quale molto interesse sta destando nei numerosi ascoltatori.
Il Dr. Fiorentino pertanto, ci tratteggerà un quadro della situazione nella sua terra di origine, la Puglia, segnatamente l’area garganica; egli oltre ad essere uno scienziato del settore, è anche un profondo, quanto stimato conoscitore dei territori, ed in aggiunta, un apprezzato intellettuale a tutto tondo, figlio d’arte, notissimo nell’intero Meridione.
Dunque chi meglio di lui, onusto delle sue varie competenze sedimentate in lustri d’esperienza, può ragguagliarci nel merito dellle fenomenologie comportamentali conosciute come Bullismo & Cyberbullismo:
BUONA LETTURA!!!
———————————————————————————————–
Bullismo e Cyberbullismo nel nostro territorio (a.s.2017/18)
Un fenomeno psico-sociale allarmante che” spopola”,diciamo così ,
tra i nostri ragazzi ,che trovano sempre più spesso rifugio alla loro fragilita ‘ in atteggiamenti di prevaricazione fisica e verbale..diretta o indiretta , a danno dei più” deboli”.
Da uno studio condotto sui tre I.C di San Giovanni Rotondo ,attraverso la somministrazione di questionari anonimi a oltre 250 alunni delle prime medie di queste scuole ,si evince che il 30%cento (mediamente)di questi pratica una sorta di
Intenzione di bullismo diretto, usando a volte
la forza fisica come strumento di sopraffazione e affermazione del proprio io…mentre, ben oltre la metà di essi pratica il cosiddetto “bullismo indiretto..”attraverso violenza verbale e uso sconsiderato dei social.
Si stima che i nostri preadolescenti trascorrono
quasi indisturbati dalle 4 alle 5 ore al giorno tra PlayStation Ipad tv computer cellulari e simili.
Le ricerche più accreditate parlano di circuiti neuronali del nostro cervello che si stanno plasmando
su realta ‘virtuali e la vita vissuta passa sullo sfondo.
Deprivazioni sensoriali che danneggiano l’intelligenza emotiva,spaziale,Inter ed intra -personale
Senza dimenticare che tutto ciò produce addiction,cioè dipendenza patologica.
La potenzialità alla “carriera”di bullo supera
ogni nostra rosea aspettativa
Dati sconcertanti che non possono essere trascurati ma che richiedono una costante e continuativa attenzione da parte di esperti , di docenti e famiglie perché una potenzialità negativa , può essere ancora sanata se ,all ‘ idea della forza fisica quale strumento di potere del capo branco …si sostituisce la” cornice sociale ” del gruppo, ossia il valore dell’ io e del libero arbitrio che trova la massima affermazione nel rispetto verso gli altri …nelle regole sociali e giuridiche e nel concetto di forza rimodulato attraverso parametri diversi …Sarebbe auspicabile pertanto che in sinergia , docenti ed esperti ,stabiliscano nuovi aiuti per la famiglia ,attraverso laboratori e progetti , che trattino della genitorialita’ e del nuovo allarmante fenomeno cui e ‘ chiamata a far fronte …spesso, senza averne gli strumenti di conoscenza giusti.
Il mio allarme è condiviso dalla società italiana di pediatria sulla distruzione dei normali circuiti neuronali negli infanti e credo da molti altri psicologi che come me amano il proprio lavoro e che da anni sosteniamo con dati inconfutabili che nei primi 5/6 anni di vita
i giochi più importanti sono quelli sensoriali .
La tecnologia serve se se ne fa buon uso.
Cari genitori , non più di 15 min al di’
di esposizione ai tablet ai vostri figli e tanti tanti
lego,costruzioni,fantasie,fiabe,drammatizzazioni,
giochi di gruppo,sensorialita’,
così non distruggiamo il pensiero magico nei nostri figli che tanto aiuta a costruire
la realtà e ad affrontarla in situazioni difficili .
Troppa esposizione ai videogiochi annulla la fantasia e il pensiero magico che tanto aiuta a vivere,anche a 8 o 9 anni
Dr Lio Fiorentino psicologo