Cari concittadini, questo pomeriggio ho vissuto un momento di toccante raccoglimento alla presenza di San Pio. Ho donato il gonfalone della nostra città al Santo, supplicandolo affinché abbia fine il flagello che si è abbattuto su tutta l’umanità.
“Signore, Dio onnipotente,
a Te rivolgo la mia umile supplica, dando voce: anzitutto ai miei concittadini, a quanti sono involontari ospiti di San Giovanni Rotondo, accolti nell’abbraccio spirituale e assistenziale di “Casa Sollievo della Sofferenza”, ai fratelli di ogni latitudine, il cui sguardo da 100 anni è orientato dalla speranza verso la nostra terra, benedetta dalla presenza del nostro caro Padre Pio da Pietrelcina.
In questo luogo, dove la fede di milioni di persone ha fatto scaturire un fiume inesauribile di grazie, invoco la tua misericordia e ti elevo il grido di dolore di un popolo che non ha confini: «Ferma il dilagare di questa pandemia e ridonaci la pace perduta».
Guarda con amore i tuoi figli che soffrono e che lottano per guarire, sostienili nel loro calvario e offrigli la gioia di riconoscerti come fonte di salute e di salvezza.
Accarezza e abbraccia i moribondi; lenisci, con la tua tenerezza, l’agonia vissuta nella lontananza dagli affetti più cari.
Spalanca l’accesso alla beatitudine eterna a chi è caduto, ucciso da un nemico invisibile e aggressivo.
Infondi la tua sapienza a quanti, ciascuno nel suo ruolo, sono impegnati nell’immane fatica di arginare e contrastare la devastante azione di questo spietato virus. Sostieni, in particolare, quanti sono in prima linea sul fronte della cura, novelli cirenei, costretti a portare una croce dal peso insostenibile, correndo il rischio di rimanerne schiacciati.
Aiuta anche noi, governanti, amministratori, forze dell’ordine e volontari, che ci sforziamo di fare la nostra parte nelle retrovie, per coniugare la necessaria prudenza con l’indispensabile mantenimento delle condizioni essenziali di sussistenza e di una vita dignitosa e civile.
O glorioso Padre Pio, in quest’ora di angoscia e di desolazione, affido a te la nostra città e la pongo sotto la tua protezione con il gesto simbolico di lasciare alla tua custodia il gonfalone municipale. Intercedi ancora per il nostro popolo, che hai amato e che promettesti di ricordare «sempre» nelle tue «povere preghiere, implorando per esso pace e prosperità». Rinnova, in quest’ora di tribolazione, per noi e per il mondo intero, la tua ardita preghiera «a Dio giudice»: «O perdona a questo popolo o cancellami dal libro della vita», per ottenere la fine dell’immane flagello che si è abbattuto sull’umanità.
Infine, alzo lo sguardo a te, o Maria, Vergine delle Grazie, confidando nell’amore materno che hai sempre dimostrato a noi sangiovannesi e al tuo figlio prediletto, Pio da Pietrelcina. Memore dei tanti benefici da te ottenuti durante le varie calamità che, nei secoli, hanno afflitto la nostra comunità, ti preghiamo anche oggi di deporre la nostra accorata supplica ai piedi del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, affinché dissolva l’incubo che ci opprime e che ci ha tolto anche la libertà e la serenità, per farci tornare ad assaporare nuovamente la gioia di vivere.
Così speriamo e così sia”.