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06 Nov

L’amore (e il sesso) aI tempi del Coronavirus

L’AMORE (E IL SESSO) AI TEMPI DEL CORONA VIRUS

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da importanti limitazioni, che stanno cambiando le abitudini della nostra vita quotidiana. Le limitazioni riguardano anche (e soprattutto) i comportamenti fisici, che sono alla base dei nostri rapporti personali e sociali: stringersi la mano, abbracciarsi, baciarsi, e qualsiasi altra manifestazione fisica di affetto.

Tra le tante domande che ci poniamo, sicuramente ce n’è una che non viene esplicitata spesso, ma che emerge nella mente soprattutto delle coppie, giovani e mature: si possono avere rapporti sessuali con il proprio partner, in questo clima di emergenza?
A questa domanda ha risposto il Dott. Massimo Andreoni, ordinario di Malattie Infettive all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive, in un’intervista fatta a “La Repubblica” nei giorni scorsi.

Non ci sono evidenze scientifiche della presenza del COVID-19 nelle secrezioni vaginali e spermatiche, mentre è ormai ampiamente confermata la sua presenza nelle secrezioni delle vie aeree superiori (mucose nasali, saliva, ecc..); avere un rapporto sessuale con il proprio partner sarebbe perciò teoricamente possibile, ma complicato, in quanto bisognerebbe escludere ogni contatto tra le vie aeree superiori e la distanza di sicurezza verrebbe comunque annullata, secondo quanto afferma la scienza medica.

Non ci sono quindi evidenze scientifiche riguardo la possibilità della trasmissione del corona virus per via sessuale, ma per questioni di sicurezza è consigliato avere rapporti escluvamente con il partner con cui si convive, in quanto condivide lo stesso ambiente del soggetto e non entra in contatto con altre persone, diminuendo drasticamente le possibilità di contagio. Di conseguenza, è sconsigliato avere rapporti sessuali con partner occasionali o con cui non si convive, proprio perchè queste persone possono essere a contatto con altre e quindi le probabilità di contagio aumentano.

Quindi, a meno che non ci sia sospetto di contagio, i rapporti sessuali nelle coppie stabili non sono sconsigliati, poichè avvengono tra persone che condividono le stesse condizioni ambientali e lo stesso grado di isolamento.

Va ricordato che le precauzioni vanno prese non solamente nel caso del corona virus, ma è importante che esse siano prese a prescindere per evitare le MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili); in tali circostanze è altamente consigliato il metodo “di barriera” (ad esempio l’uso del preservativo).

Ad un livello più profondo, sessualmente parlando, anche i partner delle coppie più stabili potrebbero sviluppare piccole paure o insicurezze, sempre legate a ciò che il virus ci trasmette psicologicamente, ovvero incertezza, insicurezza, angoscia.

Si può pertanto optare per due ” strade mentali”, che sono poi alla base della nostra cultura: se siamo personalità che accettano i propri limiti e l’incertezza del vivere umano, allora il rapporto sessuale assume la forma di un completamento, poichè nell’accettare i propri limiti si scoprono e si conoscono le proprie potenzialità; se invece abbiamo personalità che vogliono solo vivere il momento presente, avvolte in una sorta di delirio di onnipotenza, allora è chiaro che il rapporto assume il significato di una sorta di ribellione ad ogni consiglio di tipo sanitario e psicologico.

La sessualità, a nostro modo di vedere, non è affatto un atto meccanico, ma equivale ad un atto di comunicazione: se ci sono comunicazione e affiatamento nella coppia, cioè c’è una forte base di amore e/o passione, la sessualità prende le forme di un’armonia, di un completarsi o anche di un’attesa. In effetti, sappiamo tutti (o almeno chi cura la psiche come può fare uno psicoterapeuta) che l’assenza aumenta il desiderio, ma l’astinenza no. Per cui si al rapporto sessuale, purchè sia “sicuro”.

E per quanto riguarda i single, o comunque le coppie meno stabili o non conviventi? In questi casi, è richiesta un po’ di pazienza, tuttavia sappiamo che la sessualità non comprende esclusivamente l’atto sessuale di per sè, bensì tante altre dimensioni che in questo momento possono essere d’aiuto al singolo e alla coppia. Per i partner che sono costretti a vivere una relazione forzatamente “a distanza”, la comunicazione può essere fondamentale: è quindi possibile parlarsi, comunicarsi i propri desideri e le proprie fantasie, alimentare insomma il desiderio sessuale.

Quindi è possibile praticare sexting e giochi “piccanti” che possono tenere alta la tensione erotica e aumentare il desiderio di rivedersi, quando ciò sarà possibile; l’importante è che ciò avvenga entro i confini di una condotta sana e sicura, e che non diventi mezzo per importunare persone a cui tali attenzioni non farebbero sicuramente piacere.
Inoltre, non ci sono controindicazioni per quanto riguarda l’autoerotismo, che può rivelarsi un momento di relax e piacere in grado di alleviare le tensioni collegate alla sfera sessuale.

Fondamentale è però che l’autostimolazione non assuma le caratteristiche della compulsività e della dipendenza, in quanto in questo caso si andrebbe incontro ad un progressivo quadro più patologico.

Concludendo, come già detto poco fa, la sessualità non è circoscritta all’atto sessuale di per sè, ma comprende varie dimensioni che riguardano sia la coppia “sicura” che il singolo o la coppia non ancora consolidata.

La sessualità non è da vivere necessariamente come una limitazione, ma sta a noi tirare fuori la nostra “creatività” e vivere al meglio questa importante dimensione. Quindi sesso e amore si, purchè siano sicuri.

Dott.ssa Maria Pia Mattiello, psicologa e psicosessuologa in formazione

Dott. Basilio Fiorentino, psicologo e psicoterapeuta ad orientamento analitico

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