Di Nicola Morcaldi
Con l’esigenza impellente di rendere sempre più tracciabile qualsiasi spesa, anche il regime della detraibilità delle spese sanitarie subisce sensibili variazioni, in particolare l’uso di denaro contante pone a rischio la futura detrazione (19%) del costo sostenuto.
Dal 1° gennaio 2020, dunque, andranno usati “obbligatoriamente” (se si vuole rendere possibile la futura detrazione) mezzi di pagamento tracciabili come carte e bancomat.
La Manovra 2020 interessa circa 15 agevolazioni, ma nella fattispecie quella che in tale sede interessa è quella riguardante l’agevolazione utilizzata ai fini della dichiarazione IRPEF da quasi 20 milioni di italiani, cioè quella inerente a spese mediche quali acquisto farmaci, visite ed esami.
La variazione prevista dalla Manovra, riguardante gli oneri sanitari, prevede una doppio regime:
• Pagamenti in contanti ancora possibili per acquisto medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate col SSN;
• Altri oneri (esempio visite presso liberi professionisti) necessitano, al contrario, di mezzi tracciabili di pagamento, quali bancomat, carte, bonifici, assegni bancari o altri sistemi previsti dalla normativa. Inoltre, non meno importante è evidenziare che va utilizzato un metodo di pagamento tracciabile anche per la remunerazione di prestazioni intramoenia effettuate presso ospedali e strutture pubbliche.
Il rischio di sviste nel metodo di pagamento, potrebbe dunque celare brutte sorprese (riscontrabili solo tra un anno) quando non vi sarà possibile avere accesso allo sconto fiscale in sede di dichiarazione dei redditi e spese sostenuto nel corrente anno.
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