L’hashtag lanciato nei mesi scorsi dal Comitato civico ” Custodi della memoria” di Lucera e dalla Fondazione Apulia Felix era #riportiamoacasaleteste. Si è svolta ieri l’asta nella casa d’aste Pandolfini di Firenze per l’acquisizione delle tre teste votive della “Stipe del Salvatore” di Lucera. Come ha spiegato in un lungo articolo il professor Giuliano Volpe, ex Presidente del Consiglio superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBAC le tre teste risalgono al III secolo avanti Cristo e furono ritrovate negli anni Trenta del secolo scorso durante una fortunata campagna di scavi nella collina del Belvedere a Lucera condotta da Renato Bartoccini.
Dalla terra emerse una straordinaria quantità di reperti, centinaia di oggetti votivi dentro uno dei più grandi complessi votivi del Mezzogiorno, relativo a un santuario dedicato a Atena Iliaca, la cui buona parte è rimasta a Lucera, conservata e parzialmente esposta al museo civico Giuseppe Fiorelli.
D’intesa col Comune di Lucera amministrato da Antonio Tutolo, la Fondazione, presieduta dall’archeologo, ha lanciato una campagna di crowdfunding per acquistare le teste votive, con l’obiettivo di donarle e metterle in esposizione al museo Fiorelli, replicando il caso fortunato della stele daunia acquistata in un’asta a Londra e ora esposta in maniera itinerante nel museo di Vieste, dopo le tappe nei musei di Ordona, Monte Sant’Angelo, Foggia, Bovino.
Ebbene, ieri l’acquisto è stato molto favorevole, benché non si sia riusciti ad aggiudicarsi tutte e tre le teste. Due teste su tre: una è andata ad un collezionista, nel corso di un’asta molto competitiva con rialzi importanti.
“Purtroppo, il primo lotto, il 168, ci è stato soffiato per 3.500 euro. Siamo stati più determinati e fortunati con i lotti restanti, il 169 e il 170, che in una manciata di interminabili secondi di rilanci e contro rilanci, sono stati finalmente battuti a nostro favore, rispettivamente per 1.000 euro e 6.500 euro”, hanno scritto dal Comitato.
Dettagliato anche il resoconto del professor Volpe. “La prima testa lucerina in vendita è stata data a 3.500. Non me la sono sentita, anche perché puntavo a conquistare soprattutto la terza, il lotto 170, il pezzo più pregevole. Avendo disponibili solo 4.000 euro non potevo investirli tutti solo per la prima testa. La seconda pur partendo da 700 l’abbiamo presa a 1.000 euro. Per la terza è stato scontro aperto: alla fine ce la siamo aggiudicata per (ben) 6.500 euro. Totale della spesa 7.500 euro, a fronte dei 4.000 finora raccolti. Ci saranno inoltre le spese di spedizione e altri costi. Ora spero che si riesca a recuperare il resto: alcune assicurazioni sono già pervenute da alcuni imprenditori; la quota restante, come precisato fin dall’inizio, la coprirà la Fondazione Apulia Felix”.