Di Alessandro Santarsiero
Tra i personaggi della nostra città che ci hanno lasciati, merita una menzione speciale il Dottor Antonio Miscio.
Stimato medico dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, sposato, dieci figli, devoto figlio spirituale di Padre Pio, politico di destra per molti anni.
Sarebbe questa la sua biografia striminzita ridotta ai minimitermini, ma se vogliamo capire davvero il personaggio dobbiamo calarci nel vissuto quotidiano che ne ha caratterizzato la vita e l’attività professionale e politica.
Nel fare questo sono avvantaggiato dal fatto di essere cresciuto nello stesso grande palazzo del centro cittadino nel quale abitava ed abita ancora la famiglia del “Dottore” (come lo chiamavamo noi ragazzi del cortile).
Ho sempre convissuto, come molti di noi, con questa famiglia numerosissima e variegata, formata da dieci figli di diverse età, caratterizzati da una somiglianza caratteriale prima ancora che fisica nei tratti somatici, allegri e casinisti, e che hanno vissuto con le severe regole di vita (e soprattutto di orari) imposte dal “Dottore”, pur se aiutati nelle fughe dalla simpatica madre Carla, complice, sempre dedita alla famiglia.
Il “Dottore” ha avuto un lungo passato politico alle spalle, maturato nei banchi della destra storica (quando esserlo era scomodo), anni di militanza vera, di passione politica senza interessi, di ferma opposizione e di proposte ai vari governi cittadini che si sono susseguiti.
In tanti come me, ricordano ancora gli interventi sempre appassionati e con una dose elevata di humor nei vari consigli comunali, specie nel momento iniziale quando si discutevano le interrogazioni (quando non c’erano ancora le sedute di question time), perche lui era così, severo (ma quando ti voleva bene ti sosteneva), dallo spirito volutamente critico, sagace battutista, polemico al punto giusto, ma anche riflessivo.
Antonio Miscio e il suo amico Gabriele Ritrovato (altra figura storica della destra sangiovannese) rappresentarono il Movimento Sociale Italiano in consiglio, ed insieme ricevettero la visita dello storico segretario Giorgio Almirante…altri tempi, altra politica, altra gente, e questo lo diceva il “Dottore” stesso quando io ci parlavo, e mi dicevache prima c’era la politica con la “p” maiuscola ed il rispettotra persone, c’erano uomini come Almirante e Berlinguer e gente che faceva politica con la stessa passione, c’era la Destra e la Sinistra, un modo o l’altro di concepire la visione dell’Italia, con valori diversi e idee diverse, ma con la stessa libertà di appartenenza.
Credeva in questo il Dottor Miscio, e credeva molto anchenei giovani (capaci) in politica, e lo ricordo io stesso quando facevo politica, perché era ancora appassionato a sostenerci se eravamo capaci di rappresentare un pensiero o un’idea giusta.
Negli anni è sempre rimasto fedele all’ideale di sempre pur variandone di poco l’appartenenza partitica, e di questo si trovava traccia anche nella lettura (sempre attenta) dei giornali, specie di quelli a cui era più legato, passando nel tempo da affezionato lettore de Il Secolo d’Italia alquotidiano Il Giornale.
Tra le cose che si potevano ammirare di sicuro c’era il decisionismo, messo in atto in ogni scelta, dalla vita professionale a quella politica fino a quella privata, cosi come quando ha scelto lucidamente di tornare a casa per salutare tutti, e poi la tenacia, fatta da una tempra fortissima, perchè aveva una forza bestiale nell’affrontare la vita, senza mai tentennare e fino all’ultimo momento.
Gli aneddoti da ricordare sarebbero tantissimi su di lui, e noi il “Dottore” lo ricordiamo così, certi che avrà una voce “autorevole” anche lassù.
Foto Michele Ritrovato