Poco più di un mese da quando Costanzo ci ha lasciati a causa di una malattia. Era un medico d’urgenza e si era unito al gruppo dell’Unità di Pronto Soccorso-Accettazione di Casa Sollievo della Sofferenza 12 anni fa, zainetto sulle spalle e quel meraviglioso sorriso accattivante.
«Era colto, competente e coraggioso, amato e rispettato dai compagni di lavoro», ci ha spiegato il suo primario Giuseppe Di Pumpo. «Era un uomo dolce, aveva un grande cuore dove non vi era posto per rancore, invidia e ipocrisia. Con la sua disarmante schiettezza ha reso allegri tanti momenti e mitigato il dolore nelle occasioni spiacevoli. Era uno di noi e la sua assenza in prima linea ci pesa come un macigno[…]. L’enorme patrimonio che ci ha lasciato non andrà perso».
E in questo patrimonio ci sono anche migliaia di fotografie che Costanzo ha scattato in giro per il mondo, nei suoi lunghi viaggi. Amava la fotografia e soprattutto amava viaggiare per farla: Cina, India, Papa Nuova Guinea, Tibet, Pakistan, Etiopia, Paraguay, Bolivia, Australia, sono solo alcune delle sue mete. Fotografava volti e persone, paesaggi, costumi e tradizioni. Preferiva il bianco e nero, e annotava appunti di viaggio che, puntualmente, al ritorno pubblicava sul suo sito internet.
Dal 21 al 26 dicembre, grazie alla famiglia e ai colleghi, lo ricorderemo allestendo una mostra fotografica nel lungo corridoio di ingresso alla Cappella Maggiore del terzo piano dell’Ospedale. Mostra che sarà replicata nel Chiostro comunale di San Giovanni Rotondo dal 27 dicembre, giorno in cui avrebbe compiuto 54 anni, al 31 dicembre.
La luce accomunava entrambe le sue passioni, per la medicina e per la fotografia. «Quella che rende un’immagine perfetta e indimenticabile. E quella che brilla negli occhi dei pazienti quando riusciamo ad alleviare le loro sofferenze».
Fonte Casa Sollievo della Sofferenza