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26 Apr

Ambiente: cosa ci resta dopo la campagna “Puliamo il Mondo” di Legambiente?

Di Alessandro Santarsiero

Nel weekend del 21 e 22 settembre scorsi, Legambiente ha organizzato su scala
nazionale le giornate di sensibilizzazione “Puliamo il Mondo”.

Anche a San Giovanni Rotondo lo storico movimento ambientalista ha promosso l’eventospronando alla partecipazione i cittadini e coinvolgendo scuole ed associazioni di ogni tipo.

Ed è cosi che ci si è ritrovati in un soleggiato sabato mattina e nella successiva domenica,
muniti di attrezzature specifiche, a dividersi per le zone della città cercando di ripulire il più possibile quanto meno “il grosso” dello sporco causato dall’inciviltà della gente che, non curante di vivere sul pianeta terra, lo tratta come se non fosse cosa propria ma bensì un mondo altrui.

Oggi, a partire dalla conferenza mondiale organizzata dall’Onu a New York e fino ad
arrivare alla polemiche sugli scioperi degli studenti “giustificati”, ci si sta concentrando sul surriscaldamento terrestre e più in generale sui massimi sistemi climatici (sacrosanti per carità) e si sta tralasciando a mio modesto avviso, il tema fondamentale dell’inquinamento, partendo proprio dalle piccole/grandi cose quotidiane di cui ci sbarazziamo.

Tradotto in soldoni il concetto, mi fanno specie tutte quelle persone che, pur di mettere in evidenza la ritrovata anima ambientalista, inneggiano a Greta sui social (della quale non condivido il modus operandi), e poi non prendono paletta, guanti e buste e si uniscono a quanti hanno messo da parte per una volta almeno (con piacere devo ammettere) il proprio tempo e si sono messi all’opera concretamente.

I social network, i nuovi media e l’utilizzo dei cellulari hanno amplificato sicuramente la
voglia di “segnalare” gli sporcaccioni di turno, ma ogni tanto pulire in prima persona aiuta a comprendere meglio quanta roba assurda o banale venga abbandonata ovunque.

Come si fa a criticare le grandi industrie rispetto agli agenti inquinanti, l’utilizzo dei mezzi aerei ecc, se prima ancora di fare i leoni a parole non ci rendiamo conto di quanto sporco o inciviltà ci circonda? Io non credo di aver sanato il mio debito con l’ambiente inquinato partecipando a cinque ore di pulizia cittadina, ma quanto meno sono cosciente più di prima di quanta leggerezza ci sia in giro, e spero vivamente che per una volta (senza generalizzare) soprattutto la scuola risponda in pompa magna a questi inviti.

Non voglio puntare il dito contro il mondo didattico, anzi, ma se da esso parte l’inizio della formazione degli individui, dobbiamo partire proprio da quel mondo e coinvolgerlo di più, e di questo non sono di certo responsabili gli insegnanti ma il “sistema scuola” nella sua accezione più larga.

Oggi siamo troppo bravi a criticare senza sporcarci, potremmo fare di più impegnandoci con poco tempo in meno a disposizione.

Sembra paradossale ma è cosi, pensiamoci.

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