Di Paolo Cascavilla
Mai come oggi nel mondo della medicina le conoscenze scientifiche hanno scalato vette fino a ieri impensabili e avvolte nel mistero, come ad esempio la scoperta dei meccanismi biomolecolari che sono alla base delle cosiddette dipendenze.
Ai traguardi conquistati dalla medicina, tesi costantemente al miglioramento della qualità della vita umana, si fa strada sul versante opposto, un fenomeno autolesivo che vede salire vertiginosamente la diffusione del tabagismo tra i più giovani, ignari dei pericoli della propria incolumità, a partire dalla parte più nobile, quella pensante.
Iniziare a fumare precocemente, quando il processo di crescita cerebrale è ancora in divenire (maturazione completa non prima dei 24 anni), determina modificazioni importanti sulla neuroplasticità cerebrale, innescando un meccanismo maniacale di ricerca del bisogno da soddisfare attraverso le sostanze da assumere (tabacco, alcol, stupefacenti).
La pressione sociale trova terreno fertile nella fragilità giovanile, ancora troppo immatura per difendersi dalle cattive abitudini.
Il timore più che fondato di restare fuori dal gruppo è reale e vissuto con aspetti ansiogeni.
La tappa evolutiva adolescenziale è caratterizzata dalla prevalenza dell’impulsività che porta i giovani verso esperienze emotivamente “esaltanti” e potenzialmente molto rischiose.
A questo riguardo il tabagismo giovanile, non sembra più inquadrabile come esperienza isolata, ma spesso è solo il click di avvio per attivare nuove connessioni di rete nel mondo esplosivo delle droghe.
Tutta la società è coinvolta in termini di responsabilità e quando interviene sulle frange più deboli lo fa in maniera confusa e spesso è complice di tanto disastro. In un giorno d’estate, vagando per sentieri naturali, con sorpresa mi accorsi che uno splendido esemplare di farfalla era caduto nella rete tessuta da un ragno di cespuglio.
Piegata su se stessa, batteva ancora le ali, come vele ammainate, inutilizzabili. Istintivamente strappai il rettangolo di fili che la imprigionava e mentre cercavo pazientemente di sciogliere l’involucro mortale, la farfalla riprese il volo.
Rischiano tanto i giovani d’oggi, in una società egoistica ed indifferente, incapace di prendersi cura del patrimonio giovanile, che non si fa scrupolo di tendere trappole premeditate per giovani vittime, prive di sistemi di difesa.
Ragnatele vischiose che danno la caccia ai giovani, responsabili di disagi profondi. I nostri giovani hanno il diritto di vivere i cieli della propria libertà, in linea con i desideri più profondi, non banalizzati da proposte di basso livello che non appagano la loro sete di pienezza, indebolendo la carica e lo slancio della loro età.
Le energie giovanili andrebbero indirizzate diversamente, verso altri lidi che ne esaltino le potenzialità, favorendo attività dedite ad uno sviluppo armonico psico-fisico: sport, arte, bellezza in generale, apertura al sociale ed alle esperienze di volontariato.
Nessuno può ritenersi estraneo nell’offrire il proprio contributo umano e sociale per aiutare i giovani a riprendere in mano la propria vita. Come una farfalla che riprende a volare.
Dott. Paolo Cascavilla Medico di Medicina Generale ed Esperto in prevenzione e terapia del tabagismo Via Spartaco, 59 71013 San Giovanni Rotondo(FG) Telefono: 0882412630