Leonardo è un ragazzo sangiovannese di 33 anni, ha una grande passione per la musica e tanta voglia di sorridere alla vita.
Dopo aver tentato di approcciarsi allo studio della musica in modo tradizionale, abbandona il suo sogno, ma solo temporaneamente, perché stanco di studiare teoricamente note che non potrà mai suonare. Leonardo soffre infatti della Distrofia Muscolare di Duchenne, patologia invalidante che comporta la progressiva paralisi di tutti i muscoli, ma trova la possibilità di esprimere la sua passione per la musica oltre il pentagramma, oltre i solfeggi, oltre lo studio di uno strumento.
E lo fa grazie alla musicoterapia, sotto la guida attenta del Dott. Lorenzo Vaira, musicista e musico terapeuta, e la Dott.ssa Gladys Gentile, psicologa.
La Musicoterapia infatti, permette di comunicare, con l’aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo diverso da quello verbale, partendo dal principio dell’ISO, identità sonora individuale, ed utilizza il suono, la musica, il movimento per aprire canali di comunicazione.
Non serve dunque essere musicisti esperti per avvicinarsi alla musicoterapia. Dal punto di vista terapeutico attiva una stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva per ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e un’armonia psico-fisica.
Nel Caso di Leonardo si è scelto di intervenire con un approccio attivo, coerente con la sua voglia di imporsi e di essere protagonista non spettatore passivo della sua vita, basato sul modello ideato da Benenzon e da Nordoff e Robbins.
L’immobilità causata dalla malattia è stato un ostacolo superato immediatamente utilizzando uno strumento di cui tutti siamo dotati: la voce.
Le sedute musico terapeutiche hanno stimolato il suo potenziale creativo e hanno dato voglia alle emozioni di tradursi in parole. In poco tempo è nata “il sogno di viaggiare”, canzone decisamente autobiografica in cui Leonardo, il cui nome d’arte è Oel, è costretto a trascorrere i freddi mesi invernali in quattro mura, ma riesce comunque a vedere il mare accanto a lui.
Nel corso della canzone si intraprende un viaggio personale, che dal sogno di libertà di una mustang che sfreccia lasciando che il vento gli accarezzi il viso, ci riporta ad una triste realtà, quella delle difficoltà della vita chiamate “serpenti”che si intrecciano sulle strade nero asfalto.
Tuttavia il finale è tutt’altro che negativo: Leonardo, o meglio Oel (non a caso il contrario di Leo) guarda il cielo e sogna un’altra vita. Un percorso di crescita interiore raccontata in quattro strofe che gli permette di volare stando in carrozzina, di intonare i suoi sogni pur con una maschera che scandisce per lui il ritmo dei suoi respiri e di superare tutte le difficoltà perché, come Oel ci insegna, i limiti esistono solo nella nostra testa.
Dott.ssa Gladys Gentile
Psicologa
Dott. Lorenzo Vaira
Musicoterapeuta