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22 Nov

10 gennaio 1940: nella cella di Padre Pio nasce il “sollievo della sofferenza”

Quando Padre Pio approdò a San Giovanni Rotondo, proveniente da Foggia, il 28 luglio 1916, per cambiare un po’ d’aria a causa delle sue precarie condizioni di salute, trovò un paesotto completamente privo di ogni possibilità di assistenza e cura che non fosse quella dei “semplici” medici condotti, a causa anche di condizioni economiche non proprio soddisfacenti.

L’apparizione delle stimmate sul suo corpo, avvenuta il 20 settembre 1918, e il conseguente enorme afflusso di folle gli mostrò la sofferenza delle popolazioni più vicine del Gargano, e poi di quelle limitrofe, in tutta la sua vastità. Malati d’ogni genere lo supplicavano rivolgendosi a lui come uomo del Signore.
In particolare, lo colpiva il venire a conoscenza dei grandi disagi di chi da quei paesi arroccati sul promontorio del Gargano aveva bisogno di cure ospedaliere, o comunque specialistiche, per le quali il luogo più vicino era Foggia.

Incominciò subito a pensare a qualcosa che, per lo meno nel paese di San Giovanni Rotondo, potesse soddisfare i bisogni dei malati.Il risultato di questo suo spirito di carità fu l’“Ospedale Civile San Francesco”, una piccola struttura ospedaliera che disponeva di pochi posti letto, ma attrezzata con due sale operatorie. Questa iniziativa fallì quasi subito, per il disinteresse di chi avrebbe dovuto gestirla e per una combinazione di eventi sfortunati, tra cui il terremoto del 1938 che distrusse quasi totalmente l’ex convento che ospitava il piccolo nosocomio.

Intanto, andava maturando la sua idea originaria di un sollievo della sofferenza da attuare con un nuovo ospedale da costruire nei pressi del convento, unendo le cure mediche del corpo a quelle dello spirito: la Casa Sollievo della Sofferenza.
Nata nelle parole e su appunti di carta il 10 gennaio del 1940 nella sua cella con alcuni dei suoi figli spirituali: Guglielmo Sanguinetti, Mario Sanvico, Carlo Kisvarday, John Telfener, Ida Seitz, Angela Serritelli, Cleonice Morcaldi. Un nucleo di fedeli guidati, esortati e incoraggiati da Padre Pio e mossi, nel difficile cammino intrapreso per realizzare il suo disegno, da una grande fiducia nella Provvidenza.

Con un fondo cassa di solo quattro milioni di lire, la costruzione iniziò subito dopo la sospensione forzata per gli eventi bellici, sulla base del progetto di Angelo Lupi, un uomo abruzzese di grande genialità che non era né ingegnere né geometra, ma autore di un progetto piaciuto a Padre Pio, che lo scelse tra altri indicando anche il luogo dove l’ospedale, allora chiamato “clinica”, doveva sorgere: la montagna vicina.

Fu necessario uno sbancamento massiccio della dura roccia garganica, con l’arruolamento di centinaia di operai reduci dalla guerra e venuti dai campi animati dalla volontà di lavorare all’erezione di quell’Opera che appariva a tutti come un dono della Provvidenza, nato dalla spiritualità e dal grande sentimento di carità di Padre Pio.

Casa Sollievo della Sofferenza fu inaugurata il 5 maggio 1956 come clinica privata di 250 posti letto, con le branche fondamentali di chirurgia e medicina generale, ostetricia e ginecologia, pediatria, radiologia, laboratori per esami clinici, ortopedia, ambulatori.

Da quel giorno, l’Ospedale e i Gruppi di Preghiera, nati proprio dall’Opera del Santo, rappresentano il fulcro di un programma di sviluppo che, ispirandosi alle linee generali e ai principi da lui indicati nei discorsi pronunciati in diverse ricorrenze dell’Opera, nel tempo ha prodotto, con l’appoggio della Santa Sede, cui Padre Pio ha voluto donare la sua Opera, molteplici attività ed iniziative in favore degli ammalati, dei loro familiari, degli anziani, dei bisognosi in genere.

fonte articolo: https://www.operapadrepio.it/it/l-opera/le-origini.html

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