Queste le parole che padre Franco Moscone, arcivescovo eletto di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, ha rivolto alla sua nuova diocesi il giorno dell’annuncio della nomina:
“Vivete in una terra che non ho mai visitato, ma che oggi mi chiama a diventare suo cittadino e assumere il servizio di Pastore. La paura del cambio, che c’è e non nascondo, si attenua perché, come battezzato e religioso, ho sperimentato anche fisicamente, che ogni terra è patria, come ogni patria è terra straniera. Tale verità esistenziale proviene dalla fede che ci rende tutti pellegrini dietro a Cristo Via al Padre.
Non vi conosco, ma so che in Gesù siamo già fratelli. in tutti noi scorre il Suo sangue, alimentato dall’Eucaristia, e si sviluppa il Suo corpo che è la Chiesa pellegrina in terra. Si tratta della certezza di essere già Famiglia: Famiglia di fede che ci abilita ad amarci con la stessa carità con cui Cristo ci ha amati e ci ama.
Ho accettato di venire da voi, anche se con un po’ di apprensione, perché so che il vostro cuore è grande. E il cuore è grande perché è capace di contenere Dio. Se è così, sono certo, che in esso potete fare un po’ di spazio per me. Allora, che il cambio di Pastore sia per il Signore occasione provvidenziale per dilatare il cuore di tutti cominciando dal mio: fatemi spazio nel vostro cuore, non abbiate paura a bussare al mio.
Vi chiedo una favore: evitate di chiamarmi monsignore o eccellenza o con termini simili. Desidereri continuare a essere chiamato padre (padre Franco o Francesco – fa lo stesso). Padre è un appellativo già sufficientemente pesante da portare, seppure stimolare da vivere, visto che è l’unico titolo che Gesù utilizza quando si rivolge a Dio, Suo e Nostro Padre.
Forse c’è l’abitudine di fare regali in un’occasione come questa: Non pensate a me. Chi vuole e può, aderisca piuttosto alla colletta che i miei confratelli dell’India hanno aperto per la popolazione del Kerala colpita da una pesantissima alluvione. Aiutando a ricostruire la casa di chi l’ha persa, collaboriamo a edificare la nostra casa comune che è l’Arcidiocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo.
Beneditemi fin d’ora con la vostra preghiera e che Dio vi benedica”.