In Italia sono oltre 270 mila le persone con disabilità che vivono in presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari. Oltre l’83% sono anziani non autosufficienti. Servizi e strutture residenziali dove le persone con disabilità e gli anziani non autosufficienti potrebbero vivere in condizioni segreganti e subire trattamenti inumani e degradanti. Strutture in cui la segregazione a volte è brutale e conclamata, ma in molti casi assume invece forme più subdole e ugualmente inumane, pur senza che da ciò derivino condizioni di vita materiali degradanti, maltrattamenti e violenze. Sono gli ambiti in cui si ripropone la separazione, l’isolamento, la contrazione delle elementari libertà individuali. Servizi in cui prevale una concezione sanitaria che trasforma chi ne è ospite in ‘malato’ e non più persona con il diritto di vivere normalmente la sua vita e le sue relazioni interpersonali.
A fronte di questa problematica seria e pericolosa, i Centri di Riabilitazione aderenti all’ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari), risponderanno coralmente il 13 ottobre aprendo le loro porte a tutti i visitatori che vorranno prendere atto delle loro realtà oltre il tempo ordinario, partecipando a eventi, convegni e visite guidate. Un Open Day della riabilitazione da vivere sull’onda dell’iniziativa lanciata dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) per accendere un’attenzione particolare dell’opinione pubblica sui luoghi di accoglienza, terapia e riabilitazione, specificamente rivolti a persone con disabilità. Per dare, come ha sottolineato anche Don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute, “visibilità e la dovuta attenzione ad un mondo complesso e fragile, spesso liquidato entro i contorni del disagio che poco racconta e molto esclude delle realtà di senso e significato che ogni persona e ogni contesto possono esprimere”.
“L’opinione pubblica, ha affermato Padre Bebber, Presidente Nazionale ARIS, a volte, viene messa di fronte a sporadici casi che, purtroppo si verificano in certe strutture, e si convince, o viene aiutata a convincersi, che il sistema sia molto più vicino alla segregazione che non all’accoglienza e alla cura. A parte il fatto che le porte delle nostre strutture sono sempre aperte, invitare, tutti insieme e nello stesso giorno, quanti vogliano sincerarsi di quale sia il clima che si vive nelle Istituzioni che si richiamano ai principi ispirati dalla Chiesa Cattolica, significa cogliere un’occasione per dare conto del senso dell’accoglienza cristiana che guida il nostro operare nel mondo della sofferenza e della fragilità umana”.
All’iniziativa del 13 ottobre, parteciperà attivamente e con entusiasmo il Presidio riabilitativo d’eccellenza “Gli Angeli di Padre Pio” della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio secondo un dettagliato programma pubblicizzato sul proprio sito web, sulla pagina facebook e attraverso i media locali.
All’evento parteciperanno anche i Clown Dottori de “Il Cuore di Foggia” per rendere più magiche le corsie e piacevole la visita al Presidio.
Invitati speciali, il Sindaco di San Giovanni Rotondo e tutte le ultime classi degli Istituti scolastici della Città.
L’Open Day della Fondazione prevede due tour, uno antimeridiano e uno pomeridiano, della durata di circa due ore ognuno, guidato da Operatori esperti, appositamente formati, che consentiranno ai partecipanti di visitare ogni angolo del Presidio, compreso le stanze di degenza, nel rispetto, ovviamente, degli ospiti e che culmineranno in un momento di preghiera presso la Cappella del Presidio, presieduto dal Presidente della Fondazione, fr. Francesco Colacelli che è anche il Responsabile Regionale ARIS della Sezione “Centri di Riabilitazione” della Puglia.