Al termine di un tira e molla durato diversi giorni il Presidente incaricato Giuseppe Conte ha rinunciato all’incarico di formare il governo, a comunicarlo il segretario generale della Presidenza della Repubblica Zampetti.
La natura del contendere sempre la stessa: il nome del ministro del tesoro designato in Paolo Savona.
Il professore ed economista non era nome gradito più che a Mattarella all’Unione Europea, determinandone la frattura col nascituro governo e con le relative forze di maggioranza.
Nel primo pomeriggio era stato lo stesso Savona, in un tentativo di mettere a tacere le voci su sue teorie antieuropeiste precedenti, a diramare una nota stampa dicendo di volere una Europa unita ma più giusta e di volere una crescita del Pil italiano.
La partita si conclude dunque con un nulla di fatto, e quindi la palla dovrà passare nuovamente agli elettori, accompagnati da un governo provvisorio in autunno o prima ancora?
Lo scopriremo in questi giorni, e vi terremo aggiornati.
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