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08 Dec

Alessandro, dal coma alla cattedra grazie alla Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio”

La storia di Alessandro è tratta da un post sulla pagina Facebook della Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio”.

Una giornata d’estate. Il solito percorso, in scooter, per recarsi al lavoro. Un’auto spunta all’improvviso tagliando la traiettoria, poi l’impatto. Attimi che si trasformano immediatamente nella lunga attesa del coma. “È come se si fosse spento l’interruttore – racconta Alessandro -, da allora è iniziato un percorso complesso e travagliato fino all’arrivo agli Angeli di PadrePio a San Giovanni”.

Il giovane salentino, infatti, aveva un quadro clinico critico, con importanti ripercussioni neurologiche, sulla vista e sulle gambe. “Ho girato tutta l’Italia, partendo dal Vito Fazzi di Lecce e dalla #clinica Villa Verde – ricorda -, dopo un mese di coma non ricordavo assolutamente nulla. Mi sono ritrovato all’improvviso con un occhio chiuso, una gamba piegata immobile al torace e l’altra con una calcificazione abnorme di 21 centimetri per 12 che non mi permetteva alcun tipo di movimento”.

La famiglia ha spiegato tutte le difficoltà con le quali si è imbattuta in diverse strutture italiane, prima dell’arrivo a San Giovanni Rotondo.

Il supporto d’equipe con psicologi e psicoterapeuti è stato – secondo la famiglia – uno degli elementi decisivi assieme al “clima confortevole della struttura”. “A distanza di poche settimane Alessandro si sentiva a casa – racconta la mamma del giovane -, questo clima ambientale favorevole sicuramente ha prodotto benefici nella sua capacità di reazione. Difatti – a differenza dei primi periodi in altre strutture dove si limitava a cicli di ginnastica passiva -, già nel prima sessione agli Angeli è stato rimesso in piedi, grazie all’utilizzo di macchine all’avanguardia e alla preparazione del personale. Peraltro, è stato possibile rimanergli vicino grazie alla permanenza nell’#hotel ‘Approdo’, a pochi metri dal centro”.

Peraltro, a San Giovanni è stato individuato un ulteriore problema di calcificazione alla gamba che non era stato correttamente valutato dai medici che lo avevano operato precedentemente. “Ci dovevano che era tutto ok, che il problema era risolto e, dunque, i dolori che avvertiva erano attribuibili solo ad una sua convinzione errata – continuano i genitori -, ma in realtà non era così. Agli Angeli ci hanno aiutato anche in questo, oltre che in tutte le questioni burocratiche. Quando siamo ritornati per la seconda sessione, dopo il secondo intervento alla gamba, abbiamo trovato un ambiente straordinario, pieno di giovani tirocinanti che hanno reso la permanenza di Alessandro ancora più stimolante”.

È proprio in questo periodo che il ragazzo riesce a muovere i primi passi. “Una rinascita – ha concluso la madre -, ho provato le stesse emozioni della prima volta che l’ho visto camminare. Per noi, e per Alessandro, è stata una gioia indescrivibile perché fino a qualche mese prima sembrava un traguardo inarrivabile. Grazie agli Angeli abbiamo visto nostro figlio tornare a sperare di poter tornare ad avere una vita quasi normale. E noi con lui abbiamo ritrovato una parte importante della serenità perduta”.

Oggi Alessandro è ripartito. Ha relazionato – nella doppia veste di optometrista e paziente – al congresso nazionale di Perugia, sull’assenza della binocularità in seguito ai traumi cranici. Un risultato straordinario e memorabile di cui andar fieri.

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