di Michele Del Grosso
Riprende il percorso virtuale tra i quartieri della nostra città. Dopo la zona internazionale, passeggiamo ora nella fascia urbana racchiusa tra Viale Aldo Moro, Viale della Gioventù, Via Di Vagno, e la circonvallazione. Per gran parte, questa zona, è di recente edificazione e, pertanto, assume i tratti di porzione urbana in trasformazione, con tutto ciò che questo comporta (strade ancora non ben definite o asfaltate, marciapiedi non esistenti, ecc).
Tra i punti di forza, spicca sicuramente il “Parco del Papa”. Vero punto di riferimento per gran parte della comunità sangiovannese, il parco, che accolse papa Giovanni Paolo II, è vissuto quotidianamente e anche in orari poco consueti da un numero discreto di persone, fino a diventare piacevolmente chiassoso e ricco di gente nei pomeriggi tiepidi e soleggiati. La mia sensazione è che la frequentazione del parco sia aumentata negli ultimi anni, anche grazie ad alcune concessioni fatte solo di recente, come quella di poter introdurre e giocare con il pallone all’interno del parco (finalmente!). Un appunto va forse fatto sulla conchiglia che potrebbe avere un aspetto migliore e, quindi, un valore maggiore. Positivo anche che nei pressi del parco abbiano trovato posto diversi parcheggi, meglio ancora se realizzati come quelli in via Maria Tosto.
Inoltre, riflettendoci su, punterei l’attenzione su due caratteri salienti che rendono il “Parco del Papa” un elemento ben funzionante. Primo: esso è un perfetto esempio di luogo capace di attrarre un target molto vario di persone, sia per età che per interessi, grazie alle numerose e diversificate attività che si possono svolgere al suo interno. Passeggiate, corsa, pallavolo, calcio, tennis, bocce, skateboard (forse la pavimentazione della pista necessiterebbe di manutenzione).
Secondo: il Parco, nel tempo, ha avuto la capacità di “specializzare” alcune strade nei suoi dintorni, che oggi sono frequentate da sportivi e, in particolare, da “runners” come, ad esempio, Viale della Gioventù, via Massa, via Di Vagno e anche via Ragazzi del ’99. Si tratta di strade che, per loro natura e posizione, non hanno vocazione commerciale o di passeggio, quindi va benissimo così. Il fatto che siano diventate una sorta di distretto sportivo è, a mio parere, positivo. A tal riguardo però va aperta una parentesi. I marciapiedi delle strade su citate (quelli di viale della Gioventù in particolare) sono, in molti tratti, in pessime condizioni. Credo, parlando idealisticamente, che se ci sono delle strade nel nostro paese con potenzialità di ospitare una pista in sede propria dedicata a corridori e/o biciclette una di queste è certamente Viale della Gioventù nel tratto che va dal parco fino alla rotatoria di immissione sulla circonvallazione.
Una minima corsia dedicata, o anche solo l’ampliamento del marciapiede, eviterebbe ai runners, o semplicemente ai pedoni, di procedere sulla carreggiata, creando situazioni di pericolo. Attenzione, e soprattutto se camminate o correte di sera, come sempre più spesso accade, rendetevi ben visibili! Del resto, altra nota negativa, l’illuminazione di queste strade non è proprio ottimale.
Connesso al problema dei marciapiedi è quello delle alberature. È positivo che lungo l’intero Viale della Gioventù corrano due file di alberi che, oltre al decoro, contribuiscono all’attenuazione della calura estiva. È vero, gli alberi con le loro radici danneggiano i marciapiedi e hanno bisogno di continua manutenzione. È altrettanto vero, però, che una corretta scelta della specie arborea a monte, può ovviare al problema delle radici e quanto meno limitare le spese di manutenzione.
Una strada su cui mancano alberi è, invece, Viale Aldo Moro nel tratto che va dalla rotonda della pace alla rotonda del monumento “Silenzio” dedicato a Ilaria e Luciana Pia, vittime del terremoto de l’Aquila. Trattandosi di una strada con andamento Est-Ovest il sole vi batte durante tutto l’arco della giornata, e specie nella stagione estiva, camminare lungo questo tratto non è affatto piacevole. A contribuire nel rendere la zona una bolla di calore vi è anche la distesa di asfalto con cui sono stati realizzati i parcheggi destinati alla zona santuario.
Tra gli aspetti negativi vi è poi il degrado e l’abbandono in cui versano due grandi costruzioni rimaste incompiute. Uno di essi è sito su Via Massa, mentre l’altro si trova su via Nicola Campanile. Il problema di queste strutture disseminate in diversi punti della nostra città sta nel fatto che esse purtroppo hanno una ricaduta che va oltre i propri limiti fisici, andando ad incidere negativamente sull’aspetto estetico e non solo, delle zone che le circondano. Sono punti di debolezza talmente forti da diventare delle criticità.
Molto sentito dai cittadini è il punto di debolezza costante degli allagamenti, che purtroppo riguarda tutta la zona bassa della città. Nella zona che stiamo analizzando, a soffrirne maggiormente sono Viale della Gioventù che diventa completamente impraticabile nel tratto finale fino alla rotatoria, e Viale Aldo Moro nei dintorni del distributore Agip.
In ultimo vorrei soffermarmi su un bell’esempio di senso di appartenenza e amore nei confronti della città. Non ricordo benissimo e non so effettivamente come siano andate le cose ma tempo fa alcuni ragazzi si dedicarono a ridare decoro e un tocco di colore (attraverso murales e quant’altro) alla piccola tribuna che è posta di fronte al così detto campo di “Sapone”, per intenderci di fronte al Parco del Papa. Una dimostrazione di come la buona volontà e il senso civico abbinato in questo caso alla creatività nostrana, possano essere il giusto mix per rendere migliori i luoghi che ci circondano e viviamo. Riporto a riguardo una frase letta su un cartello in Foresta Umbra: “Lascia sempre questo posto un po’ più pulito di come lo hai trovato”