Sarà un’ondata di gelo storica quella che colpirà l’intera Europa a partire dalla prossima settimana. Non sarà risparmiata neanche l’Italia che vivrà, stando alle previsioni, temperature in picchiata, forte vento da Nord a Sud e copiose precipitazioni nevose che si spingeranno fino alle estreme regioni meridionali.
Colpa di queste condizioni “estreme” il Buran, un gelido vento nordorientale che durante il periodo invernale soffia sulle gelide e sterminate lande siberiane o le steppe kazake diretto verso gli Urali e le pianure sarmatiche. Il termine deriva dalla lingua russa o ancora prima dal turco burağan, che significa “vento molto forte“. In effetti il Buran è un vento burrascoso il cui arrivo, oltre a far crollare la temperatura ( anche di 10°C in meno di 24 ore), è spesso legato al fenomeno dello scaccianeve, ovvero vere e proprie tormente di neve con fiocchi farinosi sollevati in moti vorticosi che riducono sensibilmente la visibilità.
A volte il Buran riesce a raggiungere anche la nostra Penisola, portando un deciso calo termico e maltempo invernale con nevicate sino in pianura. Ne sono la prova le storiche invernate del febbraio 1929 e 1956. Più recentemente ricordare gli episodi di Buran del marzo 1971, gennaio 1985, febbraio 1991 e del febbraio 1996, quando si realizzarono delle intense fasi di gelo, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, con valori ben sotto la soglia degli 0°. Nel XXI secolo ricordiamo gli episodi del febbraio 2012 e del gennaio 2017.
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