Continuano i richiami dell’ENPA della nostra città riguardo il fenomeno del randagismo, punta di un iceberg che richiama la necessità delle sterilizzazioni e della lotta all’aumento esponenziale di cuccioli.
Purtroppo sono tanti i fenomeni da avvelenamento nei confronti degli animali che hanno portato, nei giorni scorsi, ad un duro sfogo dell’associazione sui canali social, soprattutto nei confronti delle autorità locali, giudicate troppo remissive nell’affrontare il fenomeno: “La nostra città ha uno specifico assessorato per quanto concerne la “Tutela degli animali” ossia l’avvocato nonché Vicesindaco Nunzia Canistro di cui abbiamo sentito le parole nell’intervista rilasciata esattamente un anno fa. Lei, come anche il Sindaco dottor Costanzo Cascavilla, sulla base delle leggi vigenti, hanno l’autorità sanitaria comunale e sono responsabili del benessere animale per tutto il territorio di San Giovanni Rotondo. Benessere che a nostro avviso è stato finora trascurato anche solo per la mancata vigilanza sulle osservanze delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali, nonché per l’attuazione delle disposizioni previste nei regolamenti anche mediante l’adozione di specifici provvedimenti applicativi.” ( di seguito il link al testo integrale della denuncia https://www.facebook.com/4Zampisti/posts/1819005688397478)
Un appello amaro che, purtroppo, è rimasto inascoltato tanto che, due giorni dopo la prima denuncia, ne è seguita un’altra, dopo un ulteriore episodio di avvelenamento: “Altri due casi di avvelenamento in 24 ore nel paese più emancipato e importante del mondo. C’è chi la lotta al randagismo la risolve così….
La cosa più atroce è il silenzio intorno a tutto ciò: ‘è soltanto un cane ci sono cose più importanti!’ Quali? Come si valutano le cose più importanti? Con quale criterio di valutazione e soprattutto chi decide cosa è più importante?”
Il randagismo continua ad essere uno dei primi problemi per una città votata al turismo e all’accoglienza come la nostra. Un problema che non è più solo amministrativo ma che coinvolge tutta la cittadinanza, sempre più immersa nell’indifferenza e nella mancanza di civiltà.