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23 Apr

“Colto e Mangiato” bye bye New York, non ti diciamo a presto, ma a prestissimo

[ BYE BYE NEW YORK, NON TI DICIAMO A PRESTO! ]

Gargano. Lunedì 23 marzo. Stamattina, all’alba, saremmo dovuti partire per la Grande Mela.
Prima tappa Fiumicino. Volo diretto Roma – New York per fiondare il cuore oltre la Statua della Libertà, nella città dei grattacieli.

Con me e Chef Max, Massimo Andrea Di Maggio, sarebbero partiti un consulente d’eccezione del calibro di Michele Bruno (Presidente di Puglia Expò e founder del Mercatino del Gusto di Maglie), Francesco G. Lamacchia (Ceo e founder di Dot Academy, media partner del progetto) e il team comunicazione, composto dal social media manager Francesco Placentino, dalla instagrammer Martina Bruno e dal videomaker Domenico Cavorsi.

Al JFK ci saremmo finalmente tuffati nell’abbraccio di Pasquale Martinelli, lo Chef di Alloro Private Dining New York, che ha sposato il nostro progetto con entusiasmo e che, come noi, lavorava da mesi per organizzare al meglio lo sbarco di “Colto e Mangiato” nella city.

Non vedevamo l’ora di far saggiare alle nostre scarpe i marciapiedi di Times Square, di riempirci gli occhi ad ogni passo e di far vivere al nostro progetto il sogno americano!

Non vedevamo l’ora di conoscere gli ospiti che avevano accettato i nostri inviti. Di incontrare Michele e Giovanna, proprietari del culinary studio In Cucina NYC di Manhattan, dove avremmo tenuto il laboratorio. Sulla 20th Street, ad angolo con la Quinta Strada, nei pressi dell’Empire State Building. Non vedevamo l’ora di cucinare insieme, di narrare il nostro territorio attraverso le sue primizie e le sue ricette, di scambiare sorrisi, stringere mani, moltiplicare abbracci.

Già ci vedevamo, su di un taxi giallo, attraversare il Ponte di Brooklyn per andare ad acquistare 170 cartoline e scrivere, accanto agli indirizzi di tutti quelli che hanno sostenuto il crowdfunding, due righe di nostro pugno per ringraziarli ancora dell’affetto dimostratoci.

Eravamo pronti a vivere un sogno, ma l’emergenza in corso ci ha tenuto con i piedi ben saldi a terra. Lo stop agli spostamenti su tutto il territorio nazionale ci ha determinati al rinvio dell’esperienza a data da destinarsi: un momento di confronto e scambio come “Colto e Mangiato” non può esser vissuto con l’animo in pena.

Sentiamo Pasquale a New York. È assolutamente d’accordo con noi, anche prima che venga dichiarata dall’OMS la pandemia. Ora abbiamo un’altra partita da giocare e vincere insieme. Bisogna sconfiggere il COVID-19. E questo virus lo si batte con un hashtag che deve diventare buona pratica per il bene di tutti: #iorestoacasa!

Certi che ci lasceremo molto presto alle spalle questo brutto momento – che pure ci sta insegnando tante cose – ritorneremo a parlare di “Colto e mangiato a New York” già dalle prossime settimane.

Lo faremo per documentare l’invio ai sostenitori del crowdfunding delle rispettive ricompense, per continuare a farvi conoscere i food partner che hanno deciso di accompagnarci nella Grande Mela, per riprendere la presentazione dei nostri ospiti, per anticiparvi quello che prepareremo con loro e per farvi sentire finalmente (speriamo in autunno) il battito di una delle città più vive al mondo. Una città emblema della determinazione dell’essere umano, che risorge anche dopo le notti più buie.

Bye bye New York, non ti diciamo a presto, ma a prestissimo!

Toni Noar Augello, project manager di “Colto e Mangiato”

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