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23 Apr

“Giustizia a Corpus Christi”: uno speciale per conoscere meglio Tex Willer

 

di Antonio Lalla

C’è il deserto. C’è una città nel deserto. C’è un fuorilegge o una banda di fuorilegge. C’è un torto subito. C’è una reputazione da mantenere e una fama da riscattare. C’è un desiderio di vendetta. C’è un pistolero implacabile e ci sono i suoi pards. C’è la frontiera e l’ovest americano: c’è il western all’italiana in GIUSTIZIA A CORPUS CHRISTI .

C’è un personaggio che imperterrito da 70 anni non risente del passare del tempo, e che tutti i mesi torna in edicola con le sue imprese ambientate nel selvaggio west. 70 anni in cui, se pensiamo che l’epoca della frontiera dura poco meno di 50 anni, il tempo si è quasi fermato per il personaggio più longevo del fumetto italiano: TEX WILLER.

Se non sapete chi è Tex Willer o siete dei bugiardi o avete vissuto in una grotta (ma presumo la prima) e non starò qui a perdere tempo a dire che Tex Willer è il pistolero più prolifico e longevo della Sergio Bonelli Editore nato dalla mente di Gian Luigi Bonelli. No, non dirò che Tex Willer è un Ranger americano, fratello bianco della tribù indiana dei Navajos con il nome di Aquila della Notte, con un passato da fuorilegge e sceriffo ad honorem di svariate cittadine ad ovest del Missisipi; non vi dirò che la sua schiera di nemici va dai semplici ladri e Racheros rancorosi dal grilletto facile ai guerriglieri messicani, passando da diabolici illusionisti e stirpi infernali, culti esoterici e corrotti uomini di legge; non vi dirò che è il personaggio italiano più interpretato da artisti stranieri sia europei che d’oltre oceano; non vi dirò che è un’icona della nostra tradizione a fumetti ed è impossibile non aver mai visto anche di sfuggita una copertina con un duro e deciso uomo d’altri tempi in camicia gialla blue jeans e pistola spianata e che le vendite dei suoi album hanno superato quelle dei supereroi americani più in voga. No, non dirò tutto questo, perché nell’eventualità di una terza opzione che contempla la vostra mancanza nel conoscere il personaggio, venire in contatto con Tex tramite GIUSTIZIA A CORPUS CHRISTI, settima uscita degli speciali a colori i grande formato, alla francese, dedicati a Tex Willer,che oggi vi vado a proporre, sarebbe una gradevolissima scoperta. Ma prima alcune piccole premesse.

 

Nella prima apparizione pubblica datata 30 settembre 1948 (sotto l’etichetta della casa editrice AUDACE) Tex Willer ci viene proposto nella sua prima avventura intitolata Il Totem Misterioso, giovane, con pistola in pugno e nascosto dietro un macigno nel Rainbow Canyon: nascosto perché braccato dalla legge. Tex inizia la sua carriera nelle edicole del paese come fuorilegge; poi riabiliterà il suo onore, ma inizialmente è dalla parte sbagliata dell’ordine, perchè accusato dell’omicidio di tre cercatori d’oro e del furto del loro lavoro. Ma si scoprirà che prima ancora della sua falsa accusa Tex già fuggiva dalla legge, perchè purtroppo la sua iniziazione all’età adulta avviene del sangue, a causa della sua personale vendetta contro chi ha ucciso il padre prima e del fratello poi. Poco e raramente è stato raccontato il passato del cowboy made in italy e Interessatissimo al passato, e in particolar modo alla giovinezza del nostro cowboy, è l’attuale curatore della testata Mauro Boselli.

(Ancora premesse)

3 anni fa la Bonelli si lancia una sfida e vara una nuova testata dedicata ad aquila della notte, una nuova serie d’autore per Tex, con un formato nuovo più grande per dimensioni rispetto allo standard bonelli, un formato 22,5 x 30,5 cm, con meno pagine (48 rispetto alle oltre 100 del mensile) ma completamente a colori. Per il primo numero di questa nuova serie viene reclutato niente meno che Paolo Eleuteri Serpieri, maestro del fumetto nostrano famoso in particolar modo per la sua eroina sexy Druuna, che cura interamente l’albo. La storia, intitolata L’eroe e la leggenda riprende una vecchie dichiarazione di intenti tra Serpieri e il creatore di Tex Gianluigi Bonelli che, come viene scritto nell’introduzione al volume, per vari motivi e impegni personali dei due autori non si era mai realizzata, e quindi far realizzare all’artista una storia di Tex, una storia del west, genere di cui Serpieri non era assolutamente a disagio era un progetto finito nel cassetto da ormai troppo tempo: doveva essere ripreso. Si decise così di varare questa nuova iniziativa editoriale che proponesse nuovi racconti del personaggio con un taglio più ricercato, autoriale e adulto, in un formato che permettesse una forma d’arte espressiva molto dominante e insolita, con tavole più articolate che danno molta più libertà al disegnatore, un taglio per così dire alla francese a tutta l’opera: volumi cartonati a colori di grande formato, dove il disegno non viene sacrificato o compresso, ma è libero di manifestarsi e che vanno ad unirsi ad una sceneggiatura più ragionata anche se spesso meno intrecciata e/o prolissa, ma pur sempre di una certa qualità e ad un prezzo più alto, dato il pregio del lavoro anche tipografico. Ovviamente non è la prima testata dedicata al pistolero italiano in cui ci si avvale sopratutto di autori esterni allo staff del personaggio, in quanto già succedeva con i così detti Texoni, ovvero gli speciali annuali di Tex Giganti, in cui il grosso formato e la numerosa foliazione, ogni anno propongono storie corpose e lunghe di Tex in cui ci si sono cimentati anche grandi autori internazionali e hanno prodotto gioielli fumettistici (una fra tutte la storia La valle del Terrore del grande Magnus, uno dei miei texoni preferiti).

 

Ma se nei texoni ci si può soffermare nei particolari più minuziosi, nei cartonati alla francese si punta più alla “ciccia”, alla polpa del personaggio: la storia di Serpieri, che è anche una sorta di esperimento, narra del primo incontro tra Kit Carson e un giovane duro Tex Willer; storia raccontata dallo stesso Carson ormai vecchio e stanco ad uno scrittore arrivato direttamente dall’italia (una contrparte fumettistica di Gian Luigi Bonelli) perchè affascinato dalle storie che si raccontano su questo fuorilegge diventato poi tutore della legge. Non mi soffermo ora ad analizzare l’albo, ma è una storia che va letta, anche per ammirare gli splendidi e maturi disegni di Serpieri, in cui l’autore offre la sua personale, ma non distorta, visione dell’icona del fumetto italiano, giocando sul fatto che chi racconta la storia è un vecchio signore che tante ne ha viste nella sua vita, ma che l’avanzatissima età può rendere impreciso il racconto: quasi fosse un vaneggiamento o una esagerazione dovuta al fatto che certe storie più le si raccontano più aumentano di particolari e sfaccettature che possono non essere mai accaduti, ma al tempo stesso che lasciano il dubbio che forse le cose siano andate effettivamente così; solo l’ascoltatore è giudice autonomo di quello che gli viene detto e quindi di accettare se ciò che ascolta sia vero o no. Con questo stratagemma Serpieri dà la sua versione, versione che non lascia indignato il fan più accanito, anzi lo invoglia ancora di più.

 

 

Con la riuscita di questo esperimento alla bonelli si è deciso di continuare a seguire il filone della giovinezza di Tex Willer per le successive uscite della serie alla francese: narrare le avventure di Tex prima che diventasse il ranger, prima che diventasse il mito. E infatti a sceneggiare quasi tutti gli albi successivi sarà il già citato Mauro Boselli, curatore della serie, che negli ultimi due anni ha avviato una sorta di indagine sul personaggio, andando a ritroso nella sua biografia, andando anche un po a casaccio, con vuoti che colmerà successivamente, e dissemina il suo operato non solo in questa serie ma anche in altre testate dedicate al ranger.

Tex come già detto inizia il suo persorso sulle pagine del fumetto come fuorilegge, e Boselli ci racconta cosa e come è successo tutto, come si è innescata la serie di eventi che hanno segnato la vita del nostro eroe, ma come dicevo non ci racconta tutto in maniera cronologica quasi volesse giocare con il lettore, raccontando parti di un racconto più ampio che sta a noi ricollocare: tracce sparse come un manoscritto i cui brandelli vengono ritrovati man mano e a cui si aggiungono le parti mancanti all’interno del testo e nel quale ancora molto manca, creando così curiosità nel lettore in attesa del prossimo albo.

 

Giustizia a Corpus Christi fa parte di questa narraione alla scoperta del passato del nostro eroe, ed è la settima uscita di questi numeri speciali di grande formato, nello specifico la quinta dedicata alle avventure di Tex prima dello storico Totem misterioso. Ma come dicevo prima Boselli lascia “tracce” del passato anche al di fuori della serie alla francese, e queste si trovano nel Maxi Tex n 21 – Nueces Valley dell’ottobre 2017, in cui si va ancora più a ritroso con la narrazine delll’infanzia di Tex nel ranch di famiglia e le prime avvisaglie con i guai che porteranno all’uccisione del padre; e nel texone estivo del 2017 Il magnifico fuorilegge (Tex speciale n 23 – giugno 2017).

Ne Il magnifico fuorilegge Mauro Boselli accompagnato nei disegni da Stefano Andreucci, anzi un magistrale Stefano Andreaucci, in una lunga storia ci mostra un giovane Tex già esperto della legge del west, infallibile ma al tempo stesso imperfetto, un Tex alla ricerca della sua redenzione per riscattarsi dall’accusa di omicidio e rapina, accusa da cui non si libererà alla fine dell’albo poiché questa storia finisce dove inizia il mito di Tex, dove inizia il succitato primo numero di Tex Il totem misterioso. Ci viene raccontato da chi scappa Tex, cosa fatto prima di quel “Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?” e gli inizi della costruzione della sua fama, la ricerca del suo posto nel mondo; il suo essere ancora un eroe in costruzione è mostrato anche attraverso gli alleati che lo accompagnagno in questa avventura, una sorta di prototipo del terzetto che poi andrà a formare con il “vecchio” Kit Carson e il giovane figlio Kit Willer (si, lo ha chiamato come il suo migliore amico, ma non lo nominerò più quindi non vi confonderò oltre), un prototipo imperfetto con un vecchio rancheros e un giovane piedidolci di città che ha sognato troppe avventure e ha visto poca realtà, dulcis in fundo ci viene anche narrato il primo incontro con il capo indiano Cochise dei Chiricahuas, con cui si instaurerà un rapporto di amicizia, anzi di fratellanza che si dimostrerà molto utile per il nostro pistolero.

Dopo questa storia, Boselli scrive il sesto speciale cartonato Il Vendicatore , pubblicato nel settembre 2017 e poi finalmente arriviamo al nostro albo Giustizia a Corpus Christi, che potete trovare in edicola le cui vicende sono strettamente correlate tra loro e cronologicamente collocate prima de Il magnifico fuorilegge.

 

E arriviamo a noi, perchè mi accorgo solo ora che un po’ mi sono lasciato prendere la mano, e le mie “piccole” premesse sono state in realtà fin troppo lunghe, ma mi sembrava giusto arrivare per gradi al nostro albo in esame, proprio perchè Giustizia a Corpus Christi si inquadra in questo progetto di ricostruzione del personaggio che a mio avviso vale la pena leggere e recuperare dato il grosso lavoro fatto, e che si sta continuando a fare, da tutto la staff di Tex, ma non vi vorrei spaventare troppo perchè anche se non siete avvezzi al personaggio (come dicevo nell’introduzione) l’albo è godibilissimo a se, dato che lo sceneggiatore Mauro Boselli imbastisce una trama parecchio articolata e riesce a farcela stare nel ridotto numero di pagine di questa serie (ridotto rispetto alla serie mensile), che cattura fino alla fine, miscelando e utilizzando tutti gli elementi tipici dell’immaginario western. Leggere Giustizia a Corpus Christi vuol dire per i veterani scoprire un tassello importante del passato di Tex, mentre per i novizi conoscere un universo, quello western a fumetti che non è affatto morto, basta soltanto metterlo nelle mani giuste così da avere una bella storia, un bel fumetto da leggere tutto d’un fiato. In più a prescindere dal genere, l’albo è un perfetto esempio del perchè il fumetto viene anche chiamato arte sequenziale e questo perfetto esempio ci viene consegnato dai disegni di un grande autore italiano che affianca Mauro Boselli: Corrado Mastantuono.

Romano, classe 1962, Corrado Mastantuono di forma nelle scuderie Disney e si evolve fino a diventare l’artista versatile che è ora, capace di spaziare dallo skyline di Topolinia al deserto del nevada, dagli spazi siderali ai vicoli di una città di mercanti nei regni di Howardiana ispirazione (con Elias il maledetto). A mio modo Giustizia a Corpus Christi una perfetta prova d’artista, dove il disegno dettagliato e ricco di particolari rende l’esperienza visiva della lettura del volume immersiva e coinvolgente: il prezzo (un po’ altino) del volume viene ripagato completamente perchè oltre alla storia, perdersi nelle tavole di Mastantuono, con i colori di Matteo Vattani è inevitabile ed è un atto dovuto spontaneo. Forse a livello grafico Giustizia a Corpus Christi rivaleggia soltanto con il 4 volume della serie cartonata Sfida nel Montana ad opera di un altro talento italiano, Giulio De Vita. Ma questa è un’altra storia che vi invito a cercare e conoscere.

 

 

Ho già anticipato come Giustizia a Corpus Christi insieme al volume Il Vendicatore sono importanti tasselli nella ricostruzione del passato di Tex Willer, un passato con ancora molti tasselli da ricostruire e inserire che non tarderanno ad arrivare e spero nella longevità di questa serie che ha fin’ora dimostrato di essere di qualità. In più Giustizia a Corpus Christi è l’ennesima dimostrazione come in casa nostra riusciamo a produrre materiale affascinante e a tratti innovativo con un genere reputato datato e stantio.

BONUS

 

 

Se avete figli, nipoti, o cugini piccoli e volete regalargli un fumetto da leggere vi consiglio l’acquisto del numero uno di una nuova serie mensile sempre targata Sergio Bonelli Editore (avrò un debole per questa casa editrice, o semplicemente stanno producendo validissime alternative ai famosissimi e spesso ultimamente sopravvalutati comics americani? Fate vobis). 4 Hoods: è questo il nome di questa nuova testata per i più giovani; serie fantasy di stampo classico ma dal tono ironico che narra le avveture dei 4 avventurieri incappucciati Verde (l’intrepido arciere, capo del gruppo), Rosso (l’elfa maga), Viola (enigmatico ladro) e Barba (il rude barbaro).Le loro gesta eroiche nel fantasioso regno dell’avventura propongono coloratissimi disegni in un’opera curata e pensata, a cui si accompagnano piccole rubriche che svelano il mondo editoriale e ludico dedicato al genere fantasy.

Punto di incontro tra fumetto, gioco di ruolo e video gioco, ad opera principalmente della “rockstar” del fumetto italiano Roberto Recchioni e di Riccardo Torti, 4 Hoods è una lettura leggera e divertente e che a dirla tutta avrei dato non so cosa per averla potuta leggere quando avevo dieci anni, ma che anzi lo farò ora, perchè si può far sempre finta di essere bambini di tanto in tanto, almeno per una mezz’oretta a settimana; perchè non avete bisogno di avere un piccolo essere umano che vi gira per case per avere la scusa per leggere qualcosa reputata infantile: se amate l’illustrazione o semplicemente volete un po’ di stacco, un momento d’evasione dalla vita adulta, allora 4 Hoods farebbe bene anche a voi , giusto per darsi la carica.

4 Hoods: Magazine per bambini… di tutte le età!

 

 

Buona Lettura

 

GIUSTIZIA A CORPUS CHRISTI  

Soggetto: Mauro Boselli

Sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Corrado Mastantuono

Colori: Matteo Vattani

Copertina: Corrado Mastantuono

Costo: Euro 8.90

Ps. Non vi fate spaventare dal prezzo, li vale tutti.

 

4 HOODS n1

IL CASTELLO DI GHIACCIO

Creato da: Roberto Recchioni

A cura di: Riccardo Torti

Autori vari

Costo: 3.50

 

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