Quanto può essere tossico e dannoso il racconto giornalistico sulla violenza di genere? È uno degli interrogativi al centro della prima edizione del Festival dell’informazione sulla violenza di genere ‘Le giuste parole’, in programma sabato 27 e domenica 28 luglio a Vico del Gargano.
Le giuste parole festival è promosso dalla cooperativa sociale Il Filo di Arianna nell’ambito del progetto Zona franca, sostenuto da Fondazione CON IL SUD.
L’Ordine dei Giornalisti della Puglia e GiULiA giornaliste, associazione ed ente formatore che si occupa di parità di genere in ordine alla rappresentanza, rappresentazione e linguaggio dei media, sono partner sostenitori dell’evento insieme con la Fondazione Marisa Bellisario.
Il mondo dell’informazione ha un’enorme responsabilità e, attraverso la formazione, la cooperativa sociale Il Filo di Arianna prova a stimolare un cambiamento nel linguaggio giornalistico e nella rappresentazione della violenza di genere. Il superamento di stereotipi e pregiudizi nel racconto giornalistico di episodi di violenza, molestie, stalking, discriminazioni e femminicidio è il primo passo.
In due sessioni, i relatori analizzeranno la rappresentazione della violenza di genere nel linguaggio giornalistico, sviscerando stereotipi, pregiudizi, norme e deontologia.
Le giuste parole festival si svolge in concomitanza con la decima edizione del Festival Gargano dei Giornalismi.
L’Aula consiliare del Comune di Vico del Gargano, in Largo San Domenico, ospiterà la due giorni dell’evento formativo.
‘Chiamala col suo nome. Raccontare la violenza di genere tra stereotipi e corretta informazione’ è la prima sessione, in programma sabato 27 luglio a partire dalle 15.30.
Interverranno Rossella Matarrese, Consigliera dell’Ordine dei giornalisti della Puglia con delega alla formazione, coordinatrice regionale e componente del direttivo Gi.U.Li.A (“I media, i suoi linguaggi e la rappresentazione della violenza. I doveri del giornalismo”); la professoressa Pina Lalli, docente di Sociologia della comunicazione all’Università di Bologna Alma Mater Studiorium, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, che coordina l’Osservatorio di ricerca sul femminicidio e dirige il Centro di ricerca CoMediaS – Comunicazione, Media e Spazio pubblico (“Oltre le parole, il racconto della violenza di genere nella cronaca quotidiana”); l’avvocato Susanna Zaccaria, Presidente dell’associazione Casa delle donne per non subire violenza di Bologna (“La casa delle donne per non subire violenza”).
Modera Daniela Eronia, project manager di Zona franca.
La seconda sessione, ‘La violenza di genere tra correttezza e scorrettezze del linguaggio giornalistico’, è in programma a partire dalle 9.30 alle 13.30 di domenica 28 luglio.
Relazioneranno Mara Cinquepalmi, Ufficio stampa della Giunta della Regione Emilia-Romagna, che ha curato pubblicazioni per GiULiA – Giornaliste (“Tutti i particolari in cronaca: come è cambiata l’informazione sulla violenza con il Manifesto di Venezia”); la professoressa Donatella Curtotti, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Foggia (“Violenza di genere: emergenza e norme”);laprofessoressa Flaminia Saccà, docente di Sociologia della violenza di genere e Culture politiche, genere e asimmetrie del potere all’Università La Sapienza e Presidente dell’Osservatorio STEP Ricerca e Informazione sulla violenza alle donne nel racconto giornalistico (“Tre volte vittima. La violenza alle donne nel racconto giornalistico”);il professore Luigi Spedicato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università del Salento (“Uomini (e donne) che odiano le donne. Note per un’analisi sociocomunicativa della violenza di genere”).
Nel corso delle due giornate, si analizzerà il cambiamento dell’informazione nel racconto della violenza di genere post Manifesto di Venezia, il manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso parole e immagini, varato nel 2017.
Si parlerà della necessità di un’informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche.
Saranno trattate le narrazioni mediatiche dei casi di violenza sulle donne, con una particolare attenzione ai modi in cui le scelte linguistiche possono influenzare la percezione degli utenti e addirittura incidere sul percorso giudiziario di alcuni casi.
La partecipazione alle due giornate del Festival, inserite tra i corsi di luglio dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia validi per il triennio di formazione 2023-2025, darà diritto al riconoscimento di 12 crediti deontologici.
I giornalisti possono iscriversi sulla piattaforma www.formazionegiornalisti.it.
Le giuste parole festival è una delle azioni previste dal progetto Zona Franca – Luoghi sicuri e percorsi di non violenza, selezionato da Fondazione CON IL SUD nella seconda edizione del Bando per il contrasto della violenza di genere.
Ambito Territoriale di Vico del Gargano, Università di Foggia, cooperativa sociale BeFree e Aps Followus compongono il partenariato.
Capofila del progetto è la cooperativa sociale Il Filo di Arianna, che da 25 anni opera contro le violenze, le discriminazioni e la tratta e gestisce i CAV degli Ambiti Territoriali di Vico del Gargano, San Severo e Lucera.