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22 Nov

PASTA O RISO?

È preferibile scegliere la pasta o il riso è una delle domande più frequenti quando si inizia un percorso alimentare, soprattutto per chi pensa sia meglio escludere i carboidrati per favorire la perdita di peso.

Pasta e riso non fanno perdere o prendere peso, anche se consumati per cena o più volte al giorno.

Si tratta dei due cereali più utilizzati al mondo, fonte di carboidrati complessi alla base dell’alimentazione mediterranea, forniscono energia e dovrebbero costituire il 45-60% delle calorie giornaliere.

Entrambi sono ricchi in amido e apportano quasi le stesse calorie, circa 350 kcal per la pasta contro 330 kcal del riso, che contiene più carboidrati e meno proteine rispetto al frumento.

Anche l’apporto di fibre è molto simile se non si considerano i prodotti integrali: infatti, pasta e riso integrali rilasciano meno amido in quanto contengono una maggiore quantità di fibre insolubili e sali minerali, aiutano a controllare il colesterolo e la regolarità intestinale, rallentano l’assorbimento degli zuccheri grazie ad un indice glicemico più basso.

Per indice glicemico intendiamo la velocità di assorbimento degli zuccheri contenuti in un alimento: il valore è influenzato oltre che dalla quantità in fibra, anche dalla varietà e dalla cottura: il riso bianco avrà un indice glicemico superiore rispetto al riso basmati o ad un prodotto integrale, mentre la cottura al dente aiuta a mantenere più basso il valore di riferimento.

Per questi motivi possiamo parlare di un prodotto migliore rispetto ad un altro non dal punto di vista della qualità ma in caso di alcune patologie specifiche come nel caso del diabete, dove è bene tenere in considerazione l’innalzamento della glicemia.

Inoltre, il riso ha maggiore potere saziante in quanto assorbe molta più acqua per cui il suo peso tende a triplicare durante la cottura ed è più digeribile dato che è povero di amilosio.

La pasta invece, pilastro della nostra cultura alimentare, al contrario di quello che spesso si dice, ha degli effetti benefici come favorire la concentrazione grazie al contenuto di glucosio e contribuisce al buonumore, favorendo il rilascio di triptofano che è l’amminoacido precursore della serotonina, responsabile del rilassamento e del buonumore.

La differenza sostanziale quando si tratta di pasta e riso riguarda soprattutto il tipo di condimento che può modificare considerevolmente l’apporto calorico.

Perciò, come sempre, è inutile demonizzare un alimento fondamentale per la nostra alimentazione che non ha alcun tipo di controindicazione, ma sarebbe bene introdurre quotidianamente la giusta dose di carboidrati in modo equilibrato e proporzionato.

Dott.ssa Flavia Riontino

Biologa Nutrizionista

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