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Pasquale Soccio è stato sicuramente una delle figure più importanti della cultura del Novecento

24 Febbraio 2021
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di Carla Bonfitto

Pasquale Soccio è stato sicuramente una delle figure più importanti della cultura del Novecento.

Un uomo che amava in modo particolare la scuola e gli studenti e che ha avuto, senza dubbio, un grande ruolo per lo sviluppo della cultura in Capitanata e nella Puglia tutta.
Preside, scrittore, pedagogista, filosofo, critico, studioso, saggista, storico, amante della natura, merita di essere letto per la sua grande sensibilità letteraria e raffinatezza stilistica e linguistica.

Nel 20° anniversario della scomparsa di Pasquale Soccio, Michele Galante  lo ricorda anche come Poeta, dimensione poco conosciuta o addirittura sconosciuta a molti, soprattutto per le poesie composte tra il 1925 e il 1938.

La pubblicazione Poesie, edita da Edizioni del Rosone, è senz’altro un’opera prestigiosa ed un grande lavoro di ricerca di Michele Galante (Saggio introduttivo di Ferdinando Pappalardo) e raccoglie la  produzione poetica di Pasquale Soccio compresa tra il 1925 e il 1998.

L’auspicio – scrive Michele Galante – è  che il presente lavoro possa trovare il favore dei lettori, ai quali viene presentato un aspetto della personalità di Soccio in larghissima parte sconosciuta.”

Ed io non mi stacco dai versi di Pasquale Soccio e, mentre li leggo, vado indietro nel tempo e lo immagino avvolto dalle sue carte o seduto sulla panchina del Bosco che lui adorava tanto e nel quale amava rifugiarsi.

“Dimentichiamo tutto / in quest’ora sublime / il Tempo travolgente misterioso / col torbido passato /con l’ansioso presente / e col lugubre suo futuro. Oh, lascia che, dimentico del tutto, / gusti per una volta sola almeno / l’ingustabile nulla.” (Sosta | Carnevaletto, febbraio 1927)

Nel 1995 Pasquale Soccio dà vita alla “Fondazione Angelo e Pasquale Soccio”, tuttora centro di importanti iniziative culturali con sede a San Marco in Lamis.

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