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16 Oct

La memoria di Michele Cianci vive nell’arte

Lo spettacolo teatrale “Mio fratello! Libero di avere coraggio…” è stato un vento di emozioni, libertà, coraggio, esempio, senso di comunità. «Perché la comunità è fatta da tante persone. Da te, da me, da noi. Ed anche se il nostro territorio è ancora fortemente condizionato dal fenomeno mafioso, la consapevolezza del problema e la partecipazione di sempre più persone in attività di antimafia sociale fanno ben sperare per il futuro» ha detto Antonio Cocco, coordinatore progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare”, giunto a conclusione con la messa in scena al Teatro Umberto Giordano di Foggia dello spettacolo sulla vita di Michele Cianci vittima innocente di mafia. Scritto e interpretato da Alessandra Sciancalepore e gli allievi della scuola di arti sceniche del “Roma Teatro Cinema E…”  aderenti ai laboratori del progetto “La strada”, l’iniziativa rientrava tra le azioni del percorso sostenuto dalla Regione Puglia e promosso dall’associazione temporanea di scopo che vede il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila e un nutrito partenariato composto da: cooperative sociali Altereco e Medtraining, CSV Foggia, Comune di Foggia.

Visite su beni confiscati alla criminalità, incontri con parenti di vittime innocenti di mafia, laboratori e tante altre attività ed incontri significativi che in questi anni hanno avuto l’obiettivo di educare e di sensibilizzare soprattutto i più giovani al senso dell’antimafia sociale attraverso percorsi di formazione e di rigenerazione sociale ed urbana. «Questo progetto ha rappresentato un piccolo tassello per far capire ai giovani che è possibile scegliere, che è possibile percorrere la strada della buonavita, della legalità, della giustizia sociale – ha evidenziato Cocco – . Il progetto ci ha dato l’input ad approfondire maggiormente il tema dell’antimafia e dei beni confiscati alla criminalità, generando altri interventi, altre azioni, come la gestione nel territorio di Cerignola di altri beni confiscati alla mafia e l’apertura a Foggia di centonove/novantasei, la bottega che vende prodotti liberati dalle mafie, etici e solidali. Dobbiamo essere capaci di organizzare il bene, perché seppur silenzioso sono sicuro che sia la maggioranza di questa comunità». «Per contrastare i fenomeni mafiosi c’è bisogno del contributo di tutti. Se questa sera siamo qui – ha detto Federica Bianchi, referente provinciale Libera Foggia – è perché sentiamo smuovere questo sentimento e vogliamo date il nostro contributo. Dobbiamo raggiungere chi non è ancora convinto di questo. La strage del 2019 dei fratelli Luciani ha acceso il faro sul nostro territorio e magistratura e forze dell’ordine stanno svolgendo un lavoro straordinario. Anche la comunità è più partecipe e attenta a queste tematiche».

«Il progetto “La strada” ha dato modo ai giovani partecipanti di avvicinarsi e conoscere la memoria delle tante vittime innocenti di mafia, come Francesco Marcone, Giovanni Panunzio, Michele Fazio, Nicola Ciuffreda, fino a realizzare un laboratorio sulla vita di Michele Cianci, ucciso a Cerignola la sera del 2 dicembre 1991 per essersi opposto a un tentativo di rapina – ha ricordato Dora Giannatempo, della cooperativa sociale Altereco – . L’obiettivo era quello di fare memoria collettiva, in grado di andare oltre il tempo e che possa proseguire anche con la conclusione del’iniziativa». «La storia di Michele è rimasta nascosta per troppo tempo, ma va fatta conoscere ai più giovani affinché storie come quelal di Michele e di tutte le atre vittime innocenti di mafia non si ripetano mai più – ha concluso Angela Cianci, sorella di Michele – . La memoria è un valore che deve essere tenuto in vita e tramandato. Ed oggi Michele vive anche nell’arte». Nel corso della serata si è svolta anche la anche la premiazione dei partecipanti al laboratorio di idee “Start to startup”, che sempre nell’ambito del progetto ha coinvolto ragazzi dai 15 ai 19 anni, in particolare del liceo “Carolina Poerio” di Foggia, in un percorso di idee innovative ed imprenditoriali. 

A documentare in una cornice artistica alcuni momenti della serata, sono stati i ragazzi dell’associazione iFun, composta da genitori di figli con autismo e disturbi psicosensoriali. Hanno effettuato delle irruzioni fotografiche nell’ambito dell’attività laboratoriale che stanno realizzando grazie al progetto “Noi siamo orizzonti”, finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’avviso “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”. Un modo per costruire legami, connessioni, relazioni fra realtà diverse impegnate nel territorio sui temi dell’antimafia e dell’inclusione. 

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