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18 Dec

Sgr on Tok! Alla scoperta delle origini del nome attribuito a San Giovanni Rotondo

Sgr on Tok!
Alla scoperta delle origini del nome attribuito a San Giovanni Rotondo ๐ŸŒŸ

Un grazie a Don Leo per averci ospitato e dedicato il suo tempo โœŒ๏ธ

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@sgrfree17072017

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โ™ฌ suono originale – Sangiovannirotondofree

La presenza di comunitร  rurali di etร  romana e tardoantica a ridosso di unโ€™importante direttrice viaria costituisce il contesto nel quale dovette inserirsi, non prima della fine del V secolo, la costruzione dellโ€™edificio di culto cristiano con battistero, sul sito poi occupato dalla โ€œRotonda di San Giovanni Battistaโ€, da cui sembra discendere anche la denominazione dellโ€™insediamento di San Giovanni Rotondo. La chiesa di San Giovanni รจ articolata in due corpi di fabbrica distinti: la rotonda vera e propria, ossia il battistero altomedievale, e la navata, una struttura rettangolare successivamente addossata al battistero verosimilmente a partire dallโ€™XII secolo. Il fabbricato รจ stato oggetto nel tempo di interpretazioni controverse. Una tradizione locale, non fondata su dati storici ma leggendari, lo riteneva un tempio dedicato a Giano, successivamente trasformato. Questa tradizione รจ stata definitivamente confutata dalle ricerche sistematiche recentemente conclusesi.

Nel mese di ottobre 2014 si รจ avuta la definitiva conferma della natura del fabbricato, grazie allo scavo condotto allโ€™interno della rotonda che ha consentito di mettere totalmente in luce i resti della vasca battesimale, giร  riconosciuti nel 1998 durante precedenti lavori di consolidamento e poi di nuovo ricoperti. La scoperta della vasca battesimale paleocristiana (V-VI secolo) riveste notevole importanza sul piano storico-artistico. Quello di San Giovanni rappresenta infatti una delle rare testimonianze di battisteri paleocristiani โ€œautonomiโ€, ovvero distinti dallโ€™aula cultuale, noti archeologicamente in Italia meridionale; anche le vasche individuate per via archeologica e materialmente conservate in area pugliese sono numericamente esigue.

Non sembra, allo stato attuale delle conoscenze, essersi conservata traccia dellโ€™edificio cui il battistero era collegato; i resti di questa fabbrica, oltre che di eventuali altre strutture connesse al complesso, potrebbero essere sepolte nelle immediate adiacenze della rotonda o essere celate, e forse in parte inglobate, dallโ€™imponente chiesa medievale dedicata a Santโ€™Onofrio che si sviluppa a sud del battistero. Si possono distinguere tre momenti principali nelle vicende della decorazione pittorica, che per secoli ricoprรฌ interamente lโ€™interno della chiesa, presentando ai fedeli immagini di singoli santi e scene tratte dai Vangeli.

Le pitture piรน antiche risalgono al XIII secolo, mentre nel Trecento si colloca la piรน importante fase decorativa, che sembra aver coinvolto lโ€™intera costruzione e che evidentemente รจ da collegare alla ristrutturazione in chiave gotica della navata; al primo Quattrocento risalgono, invece, alcuni pannelli visibili sulla controfacciata e nella Rotonda. Gli affreschi riemersi nella chiesa di San Giovanni risultano di grande interesse culturale perchรฉ, oltre a testimoniare le antiche vicende dellโ€™edificio, arricchiscono lโ€™orizzonte della pittura medievale della Capitanata fra XIII e XV secolo. Tale produzione, spesso erroneamente ricondotta alla pittura bizantina, si basa sulla giustapposizione di pannelli devozionali, di frequente arricchiti dalla figuretta dellโ€™offerente in preghiera, e singole scene (per lo piรน lโ€™Annunciazione) che fungono da compendio del ciclo cristologico, come si nota nelle chiese di Santa Maria Maggiore a Monte Santโ€™Angelo e Santa Maria di Devia, le piรน famose in Capitanata per la ricchezza del corredo pittorico. La realizzazione รจ opera di frescanti locali educati a schemi iconografici di ascendenza bizantina, ma tradotti in โ€œlinguaโ€ occidentale. In casi piรน rari si incontrano cicli cristologici o agiografici piรน articolati: questo aumenta il valore storico-culturale della decorazione pittorica di San Giovanni che presenta due diversi cicli ed emerge, rispetto alle altre chiese affrescate della regione, per la presenza di alcuni temi iconografici desueti.

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