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26 Apr

Le Settimane Sante sono patrimonio immateriale della Regione Puglia

24 Febbraio 2020
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“La Settimana Santa da oggi è patrimonio immateriale della Regione Puglia”. Ad annunciarlo è il consigliere regionale Gianni Liviano un attimo dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della sua proposta di legge.

La legge, infatti, considera patrimonio immateriale le manifestazioni legate alla Settimana Santa riguardanti numerose realtà pugliesi come Taranto, Ginosa, Andria, Bisceglie, Bitonto, Canosa, Gallipoli, Molfetta, Ruvo di Puglia, Calenzano, Conversano, Monte Sant’angelo, Botrugno, solo per citarne alcune.

“Sono soddisfatto per il risultato ottenuto – sottolinea Liviano – perché la legge punta a valorizzare l’immenso patrimonio artistico, culturale e religioso che caratterizza le Settimane sante pugliesi e che vede in quella di Taranto, con il pellegrinaggio dei perdoni e con le due vie crucis del Giovedì e del Venerdì santo, una delle espressioni più alte della pìetas religiosa.

Con questa legge – aggiunge il consigliere regionale tarantino -, sulla base della programmazione pluriennale, la Regione Puglia concederà annualmente contributi in favore di quanti iscritti all’Albo regionale (al quale potranno aderire diocesi, parrocchie, confraternite o associazioni costituiti a norma di legge e senza scopo di lucro) per la promozione in Italia e all’estero degli eventi, per attività di studio e attività culturali, anche fuori dai confini regionali, legate ai riti della settimana santa pugliese; per la realizzazione degli eventi e di percorsi di formazione e approfondimento delle origini della ritualità nonchè per la realizzazione di cd e dvd e app e altro materiale multimediale contenenti notizie utili a quanti intendono assistere allo svolgimento degli eventi stessi”.

Insomma, fa presente Liviano, “la legge, penso ai nostri Riti che hanno ormai una risonanza che travalica i confini regionali e nazionali tanto da convogliare nella città bimare, durante la Settimana Santa, tantissimi turisti provenienti da ogni luogo, può diventare un valido strumento per le nostre confraternite sulla strada di un’ulteriore diffusione della nostra tricentenaria tradizione (la nascita delle due processioni, dell’Addolorata e dei Sacri misteri, risale infatti al 1703) che la differenziano da tutte le altre proposte analoghe e la rendono, com’è riconosciuto, la capofila della pietà popolare nel meridione d’Italia. Così come studi specifici testimoniano da tempo”./comunicato

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