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25 Apr

Dario Masciale, artista, fotografo e scrittore, ha iniziato da tempo ad interessarsi al problema dell’inquinamento

Il clima sta cambiando molto velocemente, lo dimostra questo tempo che pare essere improvvisamente impazzito.

Eppure non è così improvviso questo mutamento.

Dobbiamo sentirci responsabili di quanto accade poiché siamo colpevoli di un aumento esponenziale dell’inquinamento che genera sempre più spesso catastrofi ambientali.

Tra le varie fonti di inquinamento, quella da parte della plastica è divenuta emblematica in quanto sempre più spesso ci rimanda immagini di animali (non solo marini) morti proprio a causa di questa.

Il problema parrebbe lontano dai nostri occhi e di fatto forse lo è ma, non è lontano da noi: il pesce che mangiamo nel 89% dei casi ha ingerito micro particelle di plastica che finiscono nel nostro organismo sotto forma di nano plastiche che danno vita a nuove patologie che non sappiamo ancora curare.

Dario Masciale, artista, fotografo e scrittore, ha iniziato da tempo ad interessarsi al problema dell’inquinamento, seguendo studi di settore e decidendo di utilizzare proprio la plastica come materiale per alcune delle sue creazioni artistiche tra cui, l’installazione “HELP” presentata in occasione del festival di Sanremo 2019 che ha visto tra i supporters, artisti del calibro di Beppe Fiorello, Luis Fonsi (despacito), Jack Savoretti, Tony Hadley (Spandau Ballet), Pio e Amedeo, Federica Carta,  Shade e molti altri. Stavolta torna con una nuova installazione sempre realizzata in plastica riciclata e lo fa nella città di San Pio.

Su richiesta de circolo locale di San giovanni Rotondo ha realizzato un enorme cronometro (in linea con l’evento sportivo) che segna il tempo a nostra disposizione per ridurre drasticamente l’inquinamento e dare preziosi anni di vita all’umanità.

Ciò non vuol dire che tra 11 anni ci sarà un doomsday (come fu erroneamente annunciato nel dicembre 2012) ma, vuol dire che ogni azione che cercherà di intraprendere l’essere umano per evitare che il processo di autodistruzione diventi irreversibile.

L’idea di questo progetto è nata assieme a Francesco Impagliatelli che ha contattato l’artista per lanciargli questa sfida.

Quindi la sfida è stata accettata e nella giornata del 16 maggio gli spettatori del Giro d’Italia potranno ammirare quest’imponente opera collocata esattamente all’arrivo della tappa.

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