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19 Apr

Gli obblighi dei possessori di cani: guinzaglio e sacchetti per deiezioni. Come stanno davvero le cose?

Di Nicola Morcaldi

Sicuramente se starete leggendo questo articolo possedete un amico a 4 zampe, e immaginiamo anche che sappiate quali (e quanti!) doveri comporti averne uno, vero??

Ad oggi gran parte delle famiglie italiane possiede un cane: gioie senza dubbio, ma anche obblighi. Tuttavia, non tutti rispettano quelle regole poste alla base di una civile convivenza tra possessori di “scodinzoloni” e non, da ciò ne consegue  un odio generalizzato verso chi porta a spasso il proprio amico a 4 zampe e spesso a rimetterci è sopratutto chi al contrario dei primi rispetta tutte le prescrizioni che la legge impone (ed è costretto a subire rimproveri immeritati, sigh!).

Ma precisamente cosa è imposto ai possessori di cani?

In primo luogo la legge impone di raccoglierne le feci ed avere quindi sempre a portata di mano gli appositi sacchetti (è vivamente consigliato averne più di uno onde evitare di essere fermati non appena aver buttato l’ultimo). In caso contrario, la relativa sanzione va da un minimo di 50 ad un massimo di 500 euro.

In secondo luogo, molte persone hanno il pessimo vizio di lasciare animali liberi, comportamento frutto di un retaggio del passato dove i cani venivano considerati poco più che randagi “appena addomesticati”, quel tanto che bastava per avere giusto un tetto dove andare a dormire, ma oggi la situazione è leggermente diversa. Da qui, ne consegue che i proprietari dei cani non possono lasciare i propri amici a quattro zampe liberi negli spazi pubblici e nelle aree urbane, ma non è tutto: il guinzaglio deve avere una lunghezza massima di 1 metro e mezzo. Sono quindi “fuori legge” quei guinzagli allungabili svariati metri.

Inoltre, alcuni non possiedono neanche un cane (nel vero senso del termine), magari perché hanno un randagio nei pressi di casa e ne curano limitatamente la somministrazione di cibo. Brutte notizie anche per loro: secondo recenti orientamenti giurisprudenziali, infatti, chi dà da mangiare a cani randagi ne è anche responsabile, un po’ come dire “o hai il cane o non ce l’hai, o te ne occupi o no”. Pertanto se date da mangiare al randagio vicino casa come fosse il vostro, e questi dovesse mordere qualcuno, sappiate che probabilmente qualcuno potrebbe venire a bussare alla vostra porta per eventuali risarcimenti.

Ma dopo questo brevissimo excursus, tornando all’obbligo del guinzaglio tale accorgimento deve valere per tutte le tipologie di cani, indipendentemente dalla taglia. Negli ultimi anni, infatti, è stato riconosciuto come l’aggressività di un cane non dipenda più esclusivamente dalla taglia (è stata infatti abolita quella che era la “black list” dei cani pericolosi), ma più in generale dall’addestramento.

Ciò significa che tutti i proprietari di cani di piccola taglia che hanno l’abitudine di usare guinzagli allungabili di parecchi metri non siano in regola con la legge: spesso, infatti, la piccola taglia viene considerata un passpartout per poter fare ciò che i proprietari di altri cani non possono fare. Tale disposizione è dovuta al fatto che un cane piccolissimo ma mal addestrato, è considerato  pericoloso per le persone tanto quanto cani più grandi (anche il morso del più piccolo dei cani potrebbe risultare parecchio doloroso…).

Infine, prescrizione più “snobbata”, è senza dubbio quella che impone di portare sempre con sé la museruola. Tuttavia, al contrario di ciò che molti pensano, non è obbligatorio farla “indossare” al proprio cane ma va utilizzata esclusivamente quando la situazione di fatto e l’insieme delle circostanze in concreto impongano secondo una “giusta” valutazione di scongiurare eventuali morsi da parte del proprio fedele amico.

In conclusione, citando un cartello che vidi in prossimità del portone di un palazzo: “Qui davanti non possono passare cani (con padroni stronzi!)”.

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