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25 Apr

La “sedia anti parcheggio”: un deterrente ancora in uso

21 Dicembre 2018
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di Nicola Morcaldi

Qualche giorno fa mentre passeggiavo tra le strade del nostro paese, ho avuto modo di vedere come sia ancora diffusa l’usanza di posizionare cassette o sedie davanti al proprio portone.

Il posto auto, soprattutto in strade strette ed anguste, è infatti da sempre motivo di litigi tra vicini. Spesso infatti, dopo una giornata stressante, magari in pieno diluvio universale, trovare il posticino vicino casa è una delle maggiori ambizioni di molti automobilisti, una di quelle cose che casca a fagiolo come un piatto bollente di canederli mentre fuori ci sono 10 gradi sottozero.

Non trovare posto può dar fastidio, soprattutto quando ci si ritrova a girare 4 volte intorno al palazzo, ma ancora più irritante sarebbe trovarne uno finalmente libero, magari poco prima del vostro portone, purtroppo inspiegabilmente occupato da una sedia, o nel peggiore dei casi una cassetta.

Tutto ciò, è bene sapere, è tutt’altro che lecito, in quanto consiste in una violazione del Codice della strada: precisamente secondo l’articolo 20 con nessun mezzo può essere occupata la sede stradale. Tale condotta, tuttavia, nei casi più estremi può inoltre rilevare anche dal punto di vista penale. Già, possiamo scomodare addirittura il Codice Penale. Precisamente l’articolo 633, il quale sancisce che laddove l’occupazione dei terreni o edifici altrui avvenga in maniera arbitraria, si configuri il reato di invasione. Calma però, in tale ultimo caso tuttavia non è sufficiente la sedia della nonnetta, ma occorre qualcosa in più, ad esempio l’installazione di supporti stabili al fine di occupare la sede stradale (deve quindi trattarsi di una vera “invasione”, per l’appunto, come ad esempio l’installazione non autorizzata di paletti stabili). Quest’ultimo caso quindi, è il più estremo.

Ma tornando a noi e alla sedia della “nonnetta”, nel primo caso, cioè in caso di violazione al solo Codice della strada, la sanzione amministrativa prevista può arrivare fino a 674 euro. In caso di violazione del Codice Penale, invece, la sanzione prevista va dalla reclusione fino a 2 anni, alla multa fino a 1032 euro.

Infine è bene sottolineare che, a dispetto di quello che credono in molti, non esiste alcun diritto “al posto davanti casa”. Spesso si sente bisticciare circa presunte assegnazioni: “questo è il portone di casa mia quindi ecc…”, tuttavia, per una civile convivenza, tra vicini vi è la consuetudine ad occupare sempre gli stessi posti, ed effettivamente ve lo consigliamo.

Un modo per avere effettivamente il posto “personale” ci sarebbe, tuttavia devono ricorrere determinate circostanze, come avviene ad esempio in caso di invalidità (ma in tutta franchezza, vi auguriamo di poter parcheggiare la macchina qualche metro più in là ma essere in grado di arrivarci con le vostre gambe).

Certo, tecnicismi a parte, le nostre carceri sono state fatte per rinchiudervi tutt’altra tipologia di persone, quindi se avete qualche vicino “ingombrante” ci spiace per voi ma dovrete continuare a sopportarlo, tuttavia, alla prossima ennesima discussione saprete rispondere a dovere, conoscendo chi si trova dalla parte della ragione e chi del torto, e perché no, in casi estremi, uno squillo ai vigili potrete sempre farlo.

Ah, ammesso che ci siano pattuglie libere disposte a venire (sigh!).

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