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25 Apr

La rosa donata da Padre Pio alla Madonna di Pompei

17 Novembre 2018
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E’ giunto nel pomeriggio di ieri, a San Giovanni Rotondo, il Quadro della Madonna del Rosario di Pompei. Una folla di devoti ha atteso e accolto il Quadro a piazza Padre Pio, sfidando il rigido freddo di queste ore.

Molto partecipata anche la processione che ha sostato prima dinanzi a Palazzo di Città e poi a Casa Sollievo della Sofferenza, prima dell’arrivo nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, luogo in cui il Quadro sosterà fino al prossimo 25 novembre.

Con il Quadro, è a San Giovanni Rotondo anche la rosa prodigiosa donata dal Cappuccino stigmatizzato alla Vergine del Santuario campano alcuni giorni prima della sua morte, avvenuta il 23 settembre 1968.

Ma perché Padre Pio, poco prima di morire, decise di donare una rosa alla Madonna di Pompei? Perché aveva questo desiderio? A svelare il retroscena è fra Tarcisio da Cervinara in “Padre Pio e la Madonna” (Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo 1993)

«Il 20 settembre 1968, in occasione del 50° anniversario della impressione delle Stigmate visibili nella carne del Padre, un napoletano offrì al Padre Pio un fascio di rose rosse.

Lo Stigmatizzato del Gargano, visibilmente commosso, estrasse una rosa da quel fascio, la mise tra le mani di quel cuore gentile, e gli disse: “Porta alla Madonna di Pompei questa rosa per me!”».

Il fortunato donatore, si legge nella ricostruzione di fra Tarcisio, «fu felicissimo dell’incarico avuto. Portò a Pompei la rosa. Pregò una Suora del santuario di porre dinanzi al quadro della madonna la rosa inviata da Padre Pio. La Suora, al suono di quel nome, festante, inserì con fervorosa pietà quel fiore tra gli altri che erano innanzi a Maria».

Il 23 settembre, «allorché il Serafino di Pietrelcina era già volato al cielo, la Suora, nel togliere i fiori dinanzi alla Madonna, si accorse che, mentre tutti gli altri erano appassiti, la rosa di Padre Pio era ancora fresca, profumata, olezzante: era ritornata però, richiudendosi, un soave e grazioso bocciolo».

Un segno, conclude fra Tarcisio, «dato dal cielo per indicare che quel bocciolo si era aperto nel tempio di lassù per restare immarcescibile rosa dinanzi al trono celeste di Maria».

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