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29 Mar

Don Luigi Ciotti sui braccianti morti negli incidenti stradali nelle campagne di Foggia.

Don Luigi Ciotti su braccianti morti in un incidente stradale.

Questo sistema sembra aver dimenticato che il lavoro è la base della dignità della persona, e che questa dignità si garantisce con i diritti, con la sicurezza, con la giusta retribuzione.

Altrimenti abbiamo lo sfruttamento se non la schiavitù. Oggi, 12 persone morte, tre ferite. Sabato scorso, 4 persone morte, 4 ferite. Tutti migranti impegnati in Puglia nel lavoro dei campi. Non possiamo parlare di fatalità.

Incidenti di questo genere si ripetono da tempo, da anni, dall’epoca in cui a lavorare nei campi erano soprattutto nostri connazionali. Abbiamo oggi una buona legge sul caporalato, che però deve essere messa in condizione di funzionare.

Ma c’è a monte una questione più generale che riguarda il lavoro. Questo sistema sembra aver dimenticato che il lavoro è la base della dignità della persona, e che questa dignità si garantisce con i diritti, con la sicurezza, con la giusta retribuzione.

Altrimenti abbiamo lo sfruttamento se non la schiavitù. Di fronte a quelle morti bisogna stare in silenzio, ma poi occorre chiedersi in che genere di mondo vogliamo vivere. Se in quello dove il lavoro è un diritto e un libero contributo al bene comune, o in quello, che sempre più cupamente si annuncia, dove l’essere umano sfrutta il suo prossimo e c’è solo posto per gli egoisti, per gli indifferenti, per i potenti e per i corrotti.

Perché se è il primo mondo quello che vogliamo, non è più possibile assistere inerti a questo olocausto di vita e di speranza.

Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele

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